SULPHUR – Thorns In Existence
Gruppo: | Sulphur |
Titolo: | Thorns In Existence |
Anno: | 2009 |
Provenienza: | Norvegia |
Etichetta: | Dark Essence Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 44:42 |
La Norvegia in ambito estremo ha per fortuna ancora da dire. A distanza di due anni dal debutto con "Cursed Madness", ecco tornare sulla scena più in forma e devastante che mai la brillante black-death band dei Sulphur.
Il nuovo lavoro "Thorns In Existence" riprende la scia del predecessore, miscelando i due generi in maniera personale con inserti che vanno da ritmiche thrash a veri e propri innesti avanguardistici come archi e campionamenti, passando per le più usuali vie d'accompagnamento come sintetizzatore e piano. La formazione ormai rodata ha trovato i giusti equilibri, tocca quindi premere «play» e lanciarsi nell'ascolto.
"Revelation" è un brano introduttivo nel quale il pianoforte, una voce modificata e una melodia ossessiva conducono alla successiva e reale apertura delle danze "True Father Of Lies". Blast beat preciso, ritmiche thrash, chitarre fra slide e palm mute fanno intendere che i ragazzi hanno le idee ben chiare su come si costruisca un pezzo con le palle. "The Puryfing Flame" è invece scontrosa, arcigna e brutalmente incattivita; dopo un lavoro di stop and go nel riff e una divagazione ampia condita da un bel assolo, si lancia in picchiata sulla preda, sotterrandola.
Strana l'accoppiata composta da "Hunting Sickening Seas" e "Luna Noctiluca", decisamente più atmosferica: fra parti acustiche, ritornelli stentorei e sensazioni di tristezza e malinconia, ci si trova catapultati in un contesto decisamente alternativo al cospetto di quanto ascoltato precedentemente. Evocativa e battagliera si rivela essere poi "Into Nothingness", la traccia si conficca come uno stiletto nelle orecchie, ricordando con le aperture a voce possente gli Arcturus di Garm, per concludersi con una meravigliosa cavalcata che dà il la a "Invented Visions Of Eternal Salvation", canzone ipnotica supportata da campionamenti elettronici pronti a fornire un tocco d'estro malsano.
"Ravner Beiter I Banesår" è forse l'episodio legato per certi versi agli stilemi più classici del genere, anche se una vena fortemente progressiva influenza il finale pomposo, in cui tastiere e archi diventano orpelli necessari per abbellire l'incedere. Discorso totalmente opposto per "Throne Of Illusion", ostentata e folle composizione che passa dal cantilenante esasperato ad attimi di bizzaria, a folli e veloci tirate seccamente decise, il tutto condito da una ricerca melodica sempre ben presente. Il lotto si chiude infine con "A Crimson Line", altro pezzo da non sottovalutare per piglio e svolgimento; tecnica al servizio di chi la usa e mai fine a se stessa, questo per nostra fortuna sembra essere uno dei motti in voga nella formazione.
Le prestazioni dei singoli sono nettamente al di sopra della media: se citare le asce Øyvind Madsen e Eivind Huse per un lavoro chitarristico con apici spettacolari è quantomeno doveroso, sarebbero ancor più da evidenziare le prove di Thomas Skinlo Høyven dietro il microfono — capace di mutare il suo corso vocale in maniera camaleontica — e di Erik (Vrolok ex di Aeternus e Gorgoroth), l'uomo che percuote la batteria, agevolando la dinamicità e la scorrevolezza dei brani con precisione e scelte ben calibrate, accompagnato dal supporto più che apprezzabile di Vegard Hovland, presente e sincronizzato alla perfezione col compagno di reparto. Øyvind Madsen si prende pure la responsabilità-paternità dei vari inserti di sintetizzatore e dei campionamenti contenuti nell'opera, riuscendo nell'intento di non essere invasivo, ma ponendosi a livello della musica creata, supportandola e arricchendola.
I Sulphur hanno realizzato un signor album, "Thorns In Existence" sarà sicuramente apprezzato sia da chi ama l'avanguardismo sonoro «made in Norway» (Arcturus e Virus), sia da chi cerca una prova decisamente ben suonata e dedita alla cattiveria classica del black-death: vale l'acquisto.