SURUNI – Ikuus
Gruppo: | Suruni |
Titolo: | Ikuus |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Finlandia |
Etichetta: | Sun & Moon Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 37:09 |
Provo sentimenti contrastanti per questo album di debutto, "Ikuus". Il progetto Suruni, nato sul finire del 2011 e in precedenza autore dell'unico ep "Antropomorfism" (2012) fa capo solo e soltanto al finnico Sakari Piisti e risponde esclusivamente alle sue esigenze creative. Nessuna particolare ambizione, nessun progetto da portare a compimento, solo idee che scorrono libere attraverso gli strumenti e che, quando ritenute sufficientemente valide, vengono registrate.
Ciò che ne viene fuori, che alla fine dei lavori si presenta all'interno di "Ikuus", è quindi di difficilissima categorizzazione: un po' di black metal, un po' di spoken word, un po' di parti acustiche qua e là e un po' di rumori di varia natura ed estrazione in sottofondo. Sicuramente uno dei capisaldi all'interno degli otto brani è la malinconia, così come non vengono risparmiati richiami alla scena depressive ("Akana", di cui esiste anche un video), ma la verità è che per comprendere appieno il significato di Suruni ("my sorrow", il mio dolore, in finlandese) bisognerebbe essere Sakari Piisti. Il materiale registrato non ha che un filo conduttore: il musicista stesso. Per questa ragione tentare di descrivere in maniera organica "Ikuus" è del tutto impossibile. Certo, si può parlare di cosa c'è e cosa non c'è in questa mezzora abbondante di musica, ma forse lo stesso concetto di musica è qui da intendersi nel suo significato più ampio: ancora una volta, "Ikuus" non si compone di vere e proprie canzoni, piuttosto di un flusso di coscienza suonato attraverso chitarra, basso e batteria.
Non esiste continuità, ma non esistono vuoti, ciò di cui possiamo prendere atto è che, a livello formale, la produzione è quanto di più scarno si sia sentito negli ultimi tempi e i suoni sono asciutti e sporchi, sgraziati per usare un eufemismo. Gli strumenti sono spesso scollegati l'uno dall'altro, senza giustapposizione, semplicemente sovrapposti. Eppure, proprio per queste sue stesse caratteristiche, parlare di "bello" o di "brutto" nel caso dell'operato di Sakari Piisti è assolutamente fuorviante: molto semplicemente, Suruni è questo. Nel bene, nel male, ma soprattutto nel libero fluire dell'estro artistico di un uomo.