SVARTA SANNINGAR – Kapitel 2
Era il 29 settembre 1976 quando una frana di enormi proporzioni devastò l’isola di Fjärrö, a pochi chilometri di distanza da Göteborg, Svezia. L’accaduto fu classificato come una catastrofe naturale, niente di cui preoccuparsi troppo, sebbene un’indagine approfondita da parte dei servizi segreti rivelò retroscena ben più misteriosi e pericolosi, tutti facenti capo a un’occulta organizzazione segreta. Per giunta, tale organizzazione era invischiata in loschi traffici con una compagnia chiamata PBCL Investments e una clinica privata, la Fyrens Hospital, di proprietà della Atravs Medical, all’interno della quale venivano condotti esperimenti poco chiari e ancora meno legali. Ma c’è di più: assolutamente nulla di quanto hai appena letto è mai accaduto, altrimenti gli Svarta Sanningar non si esporrebbero di certo in maniera così diretta.
Il quartetto svedese, infatti, non si è limitato a suonare musica, al contrario ha deciso di fare le cose in grande e di inventare di sana pianta una storia, quella descritta poco fa, su cui basare il concept dei propri dischi. Il nome dell’organizzazione segreta occulta, per l’appunto, è proprio Svarta Sanningar (Verità Nere), incarnata nella vita reale da Klas, Jonas, Mattias e Håkan, che vedi in copertina ben vestiti e raffigurati accanto a quello che sembrerebbe un cadavere. Un lavoro di scrittura eseguito in maniera certosina e attenta, tant’è che ho dovuto googlare più di un nome per assicurarmi che non ci fosse nulla di vero nelle vicende raccontate, non sia mai mi trovi l’Intelligence a casa dopo questo articolo.
A livello concettuale, il primo EP degli Svarta Sanningar non faceva che scalfire la superficie del racconto, presentandone i personaggi principali: la PBCL Investments, compagnia poco raccomandabile che pare possedere alcuni appezzamenti di terra sull’isola di Fjärrö, guarda caso dove sorge il Fyrens Hospital, nel quale la Svarta Sanningar opera esperimenti umani ai limiti del paranormale. In questo Kapitel 2 la storia prosegue: avviene l’incontro di un esponente dei servizi segreti, Johannes, affatto convinto che la frana sia stata un incidente, ed Ernst, il pastore della libera chiesa Ljusets Ryttare, il quale sospetta che sia la PBCL Investments che la Svarta Sanningar siano affiliati del demonio. I due uomini decidono di indagare insieme e iniziano a raccogliere prove relative a esperimenti umani, veri e propri rituali eseguiti con una pietra, la dracunite (“Dracunit”), che aveva il dono di salvare pazienti terminali al prezzo di corromperne inevitabilmente l’anima. Se la curiosità ti attanaglia, troverai ulteriori dettagli su questo racconto horror di stampa lovecraftiana sul sito del gruppo.
Tutto ciò si traduce musicalmente in quattro brani piuttosto diversi tra loro, dai quali emergono in maniera inequivocabile riferimenti alle band cui gli Svarta Sanningar si ispirano maggiormente: Ghost (nessuna sorpresa di sorta), Kent e Depeche Mode, con un po’ di prog à la Opeth che non guasta. “Kemisk Reinkarnation”, ad esempio, ha dei fortissimi risvolti goth rock che ricordano gli HIM dei bei tempi, mentre i synth di “Preparatet” ci catapultano su territori decisamente più occulti e sinistri. La voce di Klas è sempre melodica e pulita; i testi, come è facile intuire, sono in lingua svedese. “Preparatet” parla della dose di farmaco da iniettare al paziente, o piuttosto malcapitato, così da renderlo una creatura astrale alla quale molto probabilmente sarà precluso il Paradiso: è un portale nero quello che appare nell’enigmatica visione descritta nella successiva “Ett Ockult Hospital”, in cui fanno capolino elementi vicinissimi al post-rock. Kapitel 2 si conclude con una ballata dai toni caldi che elogia l’ultima siringa, l’iniezione finale richiesta per diventare un essere superiore. Ciò che accadrà successivamente è tutto da scoprire, dato che Johannes ed Ernst sembrano avere già alcune prove.
Gli Svarta Sanningar credono fermamente nel progetto e nella storia a metà tra occulto e sci-fi che hanno messo su e, bisogna dirlo, ci crediamo anche noi. Le sonorità che si alternano in Kapitel 2 sono svariate, ora resta solo da vedere come si evolverà il racconto e se i suoni dei prossimi lavori si adegueranno di conseguenza, in base alla futura, potenziale oscurità che potrà (o meno) innalzarsi dalle viscere dell’isola di Fjärrö.
Piccolo easter egg: il disco è autoprodotto, poiché i quattro componenti della band hanno sufficiente esperienza in campo musicale da poterselo permettere, eppure su Spotify compare il nome Atravs Medical nella sezione etichetta. La cospirazione si infittisce, o forse no?