Il quinto album dei Taake, l'arma (segreta) della Norvegia

TAAKE – Noregs Vaapen

Gruppo: Taake
Titolo: Noregs Vaapen
Anno: 2011
Provenienza: Norvegia
Etichetta: Dark Essence Records
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TRACKLIST

  1. Fra Vadested Til Vaandesmed
  2. Orkan
  3. Nordbundet
  4. Du Ville Ville Vestland
  5. Myr
  6. Helvetesmakt
  7. Dei Vil Alltid Klaga Og Kyta
DURATA: 46:48

La formazione di Hoest, a distanza di tre anni dall’uscita dell’eponimo quarto capitolo, ritorna a farsi sentire con Noregs Vaapen. Chi si attendesse sorprese spiacevoli dopo quel mezzo passo falso può stare tranquillo, i Taake hanno risollevato decisamente la testa. Non vado pazzo per le loro produzioni, li ritengo una band sopravvalutata e — togliendo i primi due album che mi piacciono davvero molto — ho sempre visto perorare la causa di questo progetto più dalle parole di ammiratori infervorati che dai fatti.

Né in Hordalands Doedskvad, buono ma lontano dai fasti dei due album iniziali, né in Taake la musica ha lasciato alcunché di particolarmente incline a farsi ricordare. Ho quindi avuto modo di approcciare il nuovo lavoro con la testa divisa al cinquanta per cento: metà speranzosa, convinta di poter avere fra le mie mani un disco migliore dei precedenti; l’altra che pregava per evitare l’ennesimo ascolto da accantonare dopo un paio di tracce.

Gli stilemi del genere ci sono tutti e non spostano di sicuro molto in termini di sorpresa chi segue il black metal norvegese da una vita. Abbiamo sezioni groove e qualche aggiunta ‘n’roll fanno capolino qua e là; le ospitate di Nocturno Culto, Attila Csihar, Demonaz, Bjornar Nilsen, Skagg; l’utilizzo del mellotron (inserito in “Fra Vadested Til Vaandesmed”) e del banjo (“Myr”) per fornire alle tracce quel quid atmosferico in più; oltre alla consueta aura gelida.

Quella offerta dal norvegese è una prestazione coerente che sfrutta da un verso il proprio animo conservatore e dall’altro punta non forzatamente e costantemente su un lavoro di chitarra tagliente, variegando la costruzione con fraseggi eleganti, tuttavia non per questo meno ruvidi. I Taake di Noregs Vaapen offrono tracce che passano dalla proposta vivacemente vibrante di “Fra Vadested Til Vaandesmed” alle dissonanze che riempiono “Nordbundet”, danno vita ad ambientazioni psichedeliche nella rockeggiante “Du Ville Ville Vestland” e in continua evoluzione in “Myr”, lavorano a sonorità dilatate in “Helvetesmakt” (il coro al suo interno sembra essere di estrazione Arcturus o Vulture Industries) e finiscono con i dieci minuti di “Dei Vil Alltid Klaga Og Kyta”, quasi a confermare che lo stile Taake, il marchio di fabbrica che li ha sorretti in questi anni, è vivo e vegeto.

Noregs Vaapen è un deciso e convincente salto di qualità rispetto alle opere del recente passato. I rimandi ad altre realtà connazionali (Darkthrone, Satyricon, Immortal e via discorrendo), per quanto personali, non permettono a Hoest di assumere il ruolo di protagonista, ma è proprio come comprimari che i Taake si sono sempre espressi al meglio. Lieto ritorno.