Infinigrammaton: le declinazioni del buio pesto per Tamerlan

TAMERLAN – Infinigrammaton

Gruppo: Tamerlan
Titolo: Infinigrammaton
Anno: 2019
Provenienza: Russia
Etichetta: Casus Belli Musica / Steinklang Industries
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TRACKLIST

  1. Heart Of A Man – Soul Of A Wolf
  2. The Hierophant
  3. From The Vast Primordial Ocean
  4. On The Wings Of Cosmic Light
  5. The Crippled God
  6. Unexorciseable
  7. Slave Under Will
  8. Indivination Path
DURATA: 56:40

Con l’uscita di Infinigrammaton, avvenuta lo scorso marzo tramite Steinklang Industries in collaborazione con la nota Casus Belli, prosegue il viaggio di Tamerlan all’interno delle tenebre del mondo orientale, iniziato ormai tre anni fa con la pubblicazione di quella piccola, cupa gemma che è Luciferian.

Andando con ordine, vanno fatte alcune rilevazioni. In primo luogo, anche stavolta il lavoro dal punto di vista grafico è di altissima qualità. La perizia tecnica dimostrata dall’illustratore Christian Malz nell’interno di Infinigrammaton è sorprendente e riesce appieno a catturare tutte le tonalità di nero espresse in musica da Timur Iskandarov, la sola mente dietro il progetto.

In secondo luogo, poi, come accadeva anche per il precedente Luciferian, il disco non contiene alcuna traccia dei testi. L’unica testimonianza di parole, oltre ringraziamenti e note di sorta, è una lunga iscrizione che in una certa misura anticipa tematicamente il contenuto dell’album, introducendo l’ascoltatore al suo interno: «It was easier to take / The path of destruction / Kill and take / Rather than give and create / This power was fading / With each step on this killing path / Until we could only create the beast / To do this dirty work for us / But the beast was hungry / It wanted more / And we were too weak / And we were too bloodthirsty / So we gave our nature / For the drop of strenght / Only to continue walking / On this blood stained path / We bowed to this beast / Together with our victims / Yet we feel superior / Like some “creators” / But we fell as slaves / To our own creation / The beast doesn’t care / It devours victims and creators alike / And we do everything / Just to see one more drop of blood / On the road ahead».

Veniamo ora a ciò che, musicalmente, Infinigrammaton ci racconta. Il viaggio acustico-onirico intrapreso col precedente Luciferian trova la sua continuazione all’interno dei nuovi 57 minuti scarsi, in cui tutte le coordinate e i riferimenti già segnalati in precedenza riemergono e si riaffermano con decisione; partendo dall’attitudine dark-/neo-folk per arrivare ai momenti più strettamente imparentati con l’ambient, passando per le ormai solite incursioni estreme e quelle più goticheggianti. Ad abbellire ulteriormente l’operato di Timur, in questa occasione, sono gli interventi di Cecilia Bjärgö (dei Der Blaue Reiter, tra gli altri) in “The Hierophant”, “From The Vast Primordial Ocean”, “On The Wings Of Cosmic Light” e “The Cripple God”, di Alexandros dei Macabre Omen e The One nella già citata “On The Wings Of Cosmic Light”, e dell’a noi più noto Sylvain Bégot dei Monolithe, il cui assolo è ascoltabile in “Indivination Path”.

Infinigrammaton è, nomen omen, un testo scritto con infinite parole, un’opera minuziosissima e di una raffinatezza unica. Anche per questo, probabilmente, non si tratta di un disco per tutti, ma coloro i quali sapranno guardare oltre le migliaia di strati che lo compongono riusciranno ad apprezzare sicuramente la grande bellezza di quest’ultimo lavoro di Tamerlan.