TARDIGRADA – Vom Bruch Bis Zur Freiheit
Alzi la mano chi si ricorda di Emotionale Ödnis, il debutto degli svizzeri Tardigrada uscito ormai sei anni fa. In redazione siamo in tanti ad aver amato quel disco dalla copertina impenetrabile che si era imposto sulla scena atmospheric black in maniera molto convincente. Lo scorso novembre H.A.T.T., Threnos e Kryptos hanno confermato ancora una volta la loro attitudine a lavorare nell’ombra e nel silenzio, visto che anche Vom Bruch Bis Zur Freiheit (dalla rottura alla libertà) è arrivato con relativamente poco preannuncio, accompagnato dalla ristampa di Widrstand uscita praticamente in contemporanea, sempre sotto l’egida dell’affidabilissima Eisenwald.
Già leggendo i titoli, è evidente come non ci sia una reale soluzione di continuità tra i due dischi, con la stessa alternanza tra i brevi pezzi numerati progressivamente e i lunghi brani da almeno dieci minuti ciascuno. Intensi come un fiume in piena che rompe argini e dighe proprio come nella bellissima copertina a opera di Vincent, il black metal dei tre svizzeri adesso è più raffinato ma non cambia le sue connotazioni: moderno, epico e sempre fierissimo. Gli intermezzi atmosferici apparecchiano la tavola in maniera sopraffina per ciò che li segue: sfuriate rabbiose o lunghe cavalcate, strizzando un po’ l’occhio ai Mgła ma con uno stile più grandioso. “VI” e l’esplosiva “Verrat” (tradimento) non lasciano alcun dubbio sulla maestria dei Tardigrada, che tra echi DSBM e scenari al contempo desola(n)ti e ricchi di pathos cesellano un black metal che — nonostante il suo essere tutto sommato convenzionale e decisamente dritto — coinvolge dall’inizio alla fine sfoggiando riff di notevole impatto e una sezione ritmica possente.
Come spesso capita in questi casi, non sono soltanto i singoli episodi a spiccare (“Trugschluss Vertraue”, per dire, copre tutto il ventaglio compositivo della band senza scadere minimamente nell’effetto collage), ma è l’insieme a convincere e spazzare via buona parte dei lavori contemporanei. Un grandissimo merito a questo proposito va alla produzione senza la minima sbavatura, tanto fosca quanto equilibrata, con un basso presentissimo e riverberi un po’ ovunque e mai esagerati.
È difficile comprendere come questo album sia stato piuttosto snobbato in termini di recensioni, il classico caso in cui ti chiedi perché non se ne parli di più. Vom Bruch Bis Zur Freiheit è, a posteriori, uno dei migliori dischi black metal del 2021 e questi tre svizzeri dal nome peculiare hanno piantato saldamente il loro vessillo per gli anni a venire.