TARDY BROTHERS – Bloodline
Dietro questo nome è facile intuire si celino i fratelli che in tanti amiamo, storici membri fondatori della death metal band floridiana degli Obituary. Progetto collaterale sì, ma che senso ha fare un disco che suona come la band madre in versione ultracatchy con dei riff ripescati da qualche scantinato e con un Santolla che come al suo solito massacra il suono e la matrice death della prova infilando dosi di elementi power? Per quanto mi riguarda nessuno.
Si può poi definire death metal una prova simile? Direi proprio di no visto che il groove straborda condito da un'attitudine 'n'roll mal sfruttata. Sin dalla prima traccia "Bring You Down" ci troviamo davanti al lampante esempio di come i Tardy sfruttino il loro stile in malo modo creando un pezzo che gioca su ritmiche scontate e un ritornello quasi pop
Il leit motiv dell’album pare essere: colpisci e manca il bersaglio, non c’è una canzone che sia degna di nota, "Bloodline", "Fate's Call", "Eternal Lies" o "Scream Descendent" sembrano le classiche bonus track inutili che vengono spesso inserite nelle ristampe, per non parlare della strumentale "Wired" inutile e totalmente fuori contesto.
Non contenti i due Tardy hanno deciso di avvalersi di ben tre chitarristi (Jerry Tidwell, John Li e Scott Johnson) che si alternano all’ormai fido Ralph mostrando le loro qualità in fase solistica e ritmica (perchè non sei o sette? mah).
Che il disco sia suonato bene non vi è dubbio, così come non ve n'è che la produzione sia molto buona e definisca in maniera degna il suono, ma a che serve questo sforzo se mancano i pezzi? Mi auguro che i fratelli riprendano a dedicarsi solo agli Obituary evitando altri scivoloni di stile similari.