TARTHARIA – Bleeding For The Devil / Flashback – X Years In Hell
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Gruppo: | Tartharia |
Titolo: | Bleeding For The Devil / Flashback – X Years In Hell |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Russia / Finlandia |
Etichetta: | Phantom Pain |
Contatti: | |
TRACKLIST "BLEEDING FOR THE DEVIL"
TRACKLIST "FLASHBACK – X YEARS IN HELL"
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DURATA: | 34:56 / 45:52 |
I Tartharia, più che una band, sembrano un collettivo: membri che vanno, membri che vengono, una fondazione in terra russa, poi lo spostamento in Finlandia, album pubblicati a distanza di due o tre anni l'uno dall'altro, poi nel solo 2014 due album e una compilation con rarità e inediti…
Qui si vuole descrivere proprio uno dei due album, "Bleeding For The Devil", e la compilation "Flashback – X Years In Hell": cosa affatto facile. Esattamente come per tutti gli altri aspetti che li riguardano, i Tartharia non hanno le idee molto chiare nemmeno quando si tratta di mettere su disco le proprie idee. Se infatti da un lato è lecito aspettarsi che all'interno di una compilation che copre oltre dieci anni di carriera di un gruppo ci siano delle differenze (anche piuttosto nette) tra i diversi brani, anzi queste differenze sono il segnale di un'evoluzione da parte della formazione, è altrettanto vero che un brano datato 2011 ("Over The Top") che sembra melodeath tendente al metalcore più moderno e il precedente del 2005 di stampo melodeath-groovy ("Horror Without Name"), quando confrontati con il recente "Bleeding For The Devil" e il suo thrash-melodeath-groove, lasciano l'ascoltatore piuttosto interdetti.
Perché, fondamentalmente, i Tartharia non hanno freno, non pongono limite alla propria creatività, ma sembrano non avere nemmeno alcuna bussola a disposizione, in preda di una navigazione a vista che li porta un po' qua, un po' là, ma mai da nessuna parte veramente. Di certo i cambi di formazione non giovano, far convivere personalità sempre diverse dev'essere ben più difficile a dirsi che a farsi, tuttavia nel caso della formazione attualmente di stanza a Lappeenranta è davvero difficile riuscire a trovare un filo conduttore che riesca a dare coerenza al grande marasma musicale che da essa scaturisce. Tentare di analizzare singolarmente i brani è un'operazione del tutto priva di significato in questo caso, perché il gruppo può benissimo inaugurare un album con un brano melodeath danzereccio come "Metal Salvation", per poi passare nel successivo a un miscuglio di voce femminile sulle tonalità gothic, un riffing di memoria thrash e una voce maschile che addirittura rimanda all'hc americano in alcuni momenti e in altri growla secondo purissimi canoni death. Insomma: un minestrone.
Ora, lungi da me il voler demolire tentativi di espressione musicale in cerca della propria strada, anzi, tuttavia dopo dodici anni di carriera è lecito aspettarsi una sorta di trama alla base di un album, o quantomeno un vago indirizzo. Nel caso dei Tartharia, tutto questo manca; però, se volete, c'è anche un po' di black metal melodico ("Satisfactory Suffocation"). Ci sono band che continuano a variare e da cui non sai mai cosa aspettarti all'album successivo, dalle continue evoluzioni degli Ulver alla totale follia dei Boris, ma ciascun singolo album vive comunque di una propria coerenza, seppur "stand-alone" all'interno della discografia della formazione. Peccato che invece i Tartharia soffrano di questa disorganicità, perché essa mette in cattiva luce il lavoro pur piacevole a livello compositivo, di esecuzione e di produzione.