THAW – Decay
Gruppo: | Thaw |
Titolo: | Decay |
Anno: | 2010 |
Provenienza: | Polonia |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 39:19 |
Quando si parla di Drone Black Metal non è raro incappare in pseudo-musicisti che approfittano delle sonorità cacofoniche e dissonanti di questa etichetta per propinarci demo registrati male e composti ancora peggio. Per nostra fortuna c'è anche chi fa del rumorismo un'arma per portare su lidi ancora più estremi un genere che già di suo non è certo rilassante. Tra questi abbiamo i Thaw, progetto polacco di cui non risultano molte informazioni, l'unica cosa certa è che il loro "Decay" li pone nella scena come una realtà da non sottovalutare.
Otto tracce per circa quaranta minuti di musica che mostrano un'attitudine insana già dalla prima "Motherboard", le numerose urla che sembrano voler prevalere le une sulle altre danno l'impressione di stare in un manicomio fuori controllo. Notevole il lavoro alle chitarre, che ronzanti lancinano i timpani dell'ascoltatore con riff malefici e comunque ben delineati. La base è in effetti un Black Metal classico e senza ombra di dubbio piacevole, ma sono le influenze esterne a rendere speciale questo demo, "For Ages" ad esempio vede dell'Industrial al suo interno, come anche il pezzo che dà il titolo all'opera che ne ingloba il lato più vicino all'Ambient, ottenendo come risultato un'altra composizione estremamente malata che ricorda certi passaggi dei più famosi The Axis Of Perdition.
Buono anche il lavoro ai sintetizzatori, che compaiono qua e là per ricoprire le tracce con un velo oscuro e — anche se debole — tangibile. La batteria si limita a fornire ritmi semplici, mai basati sulla velocità ma piuttosto su mid-tempo che rafforzano l'alone nero del sound, come nella malefica "Wound" e in una "Wrathstar" che sembra quasi essere partorita da una band della corrente Religious. Nonostante il caos creato dalla band polacca, anche il basso riesce a ritagliarsi il suo spazio, non compie certo prodigi tuttavia è presente e questo basta. In chiusura troviamo una cover di "Shadowplay" dei Joy Division, ovviamente in una versione più cacofonica e intrisa di Industrial, che fa da ciliegina sulla torta di questo "Decay".
Per essere autoprodotto, questo demo è decisamente più che soddisfacente, gli strumenti sono ben definiti (ovviamente nei limiti del genere), le composizioni sono efficaci e i suoni azzeccati, non ci sono pecche evidenti ma vedo delle ottime possibilità per il futuro dei Thaw. Gli amanti di questa corrente rumorista corrano subito a dare un ascolto a questi Polacchi, non ne rimarranno delusi.