THE FALLEN DIVINE – The Binding Cycle | Aristocrazia Webzine

THE FALLEN DIVINE – The Binding Cycle

 
Gruppo: The Fallen Divine
Titolo:  The Binding Cycle
Anno: 2011
Ristampa: 2012
Provenienza:  Norvegia
Etichetta: Autoprodotto / Indie Recordings
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TRACKLIST

  1. Dissension
  2. Shades Of Oppression
  3. Fire Lights The Night (Self Ignition)
  4. Patterns Through Eternity
  5. Northern Lights
  6. Replenished
  7. The Tormented One
  8. The Binding Cycle
DURATA: 48:00
 

Perché le band si autoproducono? Spesso per scelta personale, per star fuori dai cardini imposti da alcune etichette, altre, la maggior parte, perché non trovano chi creda seriamente nella loro proposta. Sì, è sempre una rottura dover iniziare con l'ennesimo richiamo alle etichette, se è vero che di roba d'ascoltare ce n'è tanta, è altrettanto vero che alle volte sembrano essere davvero ciecate.

I The Fallen Divine sono ciò che il metal moderno ha portato alla ribalta negli ultimi anni, musica che si affida a una commistione di più stili, abbiamo una base death/black che non rinnega fraseggi e melodie classiche dell'heavy e dell'accezione power ai quali s'intervallano sensazionali attimi folcloristici e stacchi acustici, poteva poi mancare in sottofondo una tastiera che ne intensificasse l'apporto atmosferico?

Il suono per quanto complesso, ben studiato ed eseguito in maniera splendida evita onanismi di sorta, è possibile innamorarsi di "The Binding Cycle" grazie alle fasi orchestrali a tappeto che supportano le dinamiche cangianti di "Shades Of Oppression", scoprirne la compattezza dalle smussature progressive di "Fire Lights The Night (Self Ignition)", essere rapiti dall'esposizione tecnica di "Northern Lights" senza doverne rimanere tramortiti per inutili ridondanze. Non c'è nulla di lasciato al caso e non vi sono filler all'interno di un album che riesce a rendere appassionante anche l'episodio meno riuscito del lotto "Replenished", sì, poco riuscito, ma che farebbe la fortuna di molti e molti gruppi che provano a scrivere canzoni simili con risultati non proprio paragonabili a quelli messi sul piatto dai norvegesi.

La band per un lavoro di tale caratura compositiva non ha lesinato di certo sul fattore produzione, è per questo che gli scandinavi si sono affidati alle sapienti mani dei signori Andy La Rocque e Dan Swanö che ne hanno curato le fasi di missaggio e masterizzazione in maniera praticamente perfetta sia per volumi che suoni in genere.

Sinceramente non ho trovato anelli realmente deboli in una prova che brilla di luce propria come "Binding Cycle", le fasi nelle quali è possibile udire la sezione ritmica in evidenza sono splendide, l'esecuzione vocale di Magnus Kvist è buona, forse un po' monodimensionale, qualche variazione sul tema sarebbe stata più che gradita, e le tastiere rientrano stavolta nella sezione +1, apportando uno spettro progressivo e una capacità sinfonica che nel momento in cui richiesta conquistano pienamente l'ascoltatore.

Personalità e musica d'ottima fattura, cosa si vuole di più da una formazione al debutto? Me lo chiedo anch'io… allora come mai questi ragazzi hanno dovuto attendere, sì la connazionale Indie Recordings si è accorta della qualità della proposta e l'ha ristampato, per ricevere una mano e a esempio una cover band dei Dissection viene supportata dalla Napalm Records? La risposta datevela da soli.

Vi consiglio di ascoltare il disco dei The Fallen Divine e nel caso in cui voleste acquistarne una copia fisica contattateli all'indirizzo email: fallendivineband[at]gmail.com, i ragazzi di sicuro saranno lieti di fornirvene una.