THE ORDER OF THE SOLAR TEMPLE – The Order Of The Solar Temple | Aristocrazia Webzine

THE ORDER OF THE SOLAR TEMPLE – The Order Of The Solar Temple

 
Gruppo: The Order Of The Solar Temple
Titolo: The Order Of The Solar Temple
Anno: 2014
Provenienza:  Canada
Etichetta: I, Voidhanger Records
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TRACKLIST

  1. Fallout Woman
  2. Aeon Of Horus
  3. The Cult (Of Rock & Roll)
  4. Jervas Dudley
  5. Pale Horse
  6. Back Home
  7. Dominance And Submission
  8. The Order
DURATA: 45:00
 

È difficile recensire The Order Of The Solar Temple, sia da un punto di vista formale sia contenutistico; difficile perché la one-man band di Matt "Macabre" Emery (che dopo l'uscita di questo disco si è tramutata in un trio) affonda le proprie radici in un periodo quanto mai complesso, quell'era di capelli cotonati, luistrini e cose strane che erano gli anni '80. Il decennio di maggior splendore dell'heavy metal "moderno" e dell'hard rock patinato è quello su cui Emery ha fondato il proprio credo musicale, ma è stato anche il decennio in cui è venuto alla luce l'Ordine che dà il titolo al disco e alla band stessa, sorta di loggia massonico-spirituale dedita all'occultismo e a pratiche di dubbio gusto e intelligenza culminate in suicidi collettivi, sacrifici umani e quant'altro.

Attorno a questa evidente venatura occulta ed esoterica Emery costruisce un sound che non saprei come altro definire se non "doom rock": i Blue Öyster Cult si fondono ai Savatage che si mischiano coi Mercyful Fate che strizzano l'occhio alla nutrita schiera di band attuali nostalgiche di chitarrone e organi hammond a corredo di chitarre e strutture sabbathiane (tipo, vagamente, i Blood Ceremony). Non stupitevi dunque della cover di "Dominance & Submission", ma soprattutto non fermatevi a quella: gli umori che compongono "The Order Of The Solar Temple" sono tutti retrò e ingenui all'apparenza, ma hanno davvero tanto da dire. Le stesse frasi usate per esprimere immagini di per loro comuni sono del tutto particolari e lasciano piuttosto perplessi, dal parallelismo tra la donna dei sogni e la bomba atomica ("Fallout Woman", pezzo che più di tutti mette in mostra contaminazioni psichedeliche) al rito conclusivo in cui il cerimoniere accompagna la vittima sacrificale all'altare ("The Order"). Nel mezzo assoli di chitarra, urla in falsetto, ma anche e soprattutto riff, riff e ancora riff.

Allora via, lanciatevi in questo culto, avvicinatevi alla venerazione di Horus, il Dio Sole, lasciate che Matt Emery vi guidi lungo una strada costellata di candele, funzioni misteriose e magia nera, ché ogni tanto un po' di revival, se ben fatto e di buon gusto, non può fare che bene. La I, Voidhanger dimostra di saper scegliere con cura i dischi da produrre anche al di fuori dei propri principali generi di riferimento.