THEY LEAPT FROM BURNING WINDOWS – Demo 2020
Gruppo: | They Leapt From Burning Windows |
Titolo: | Demo 2020 |
Anno: | 2020 |
Provenienza: | U.S.A. |
Etichetta: | Lycaean Triune |
Contatti: | ![]() ![]() |
TRACKLIST
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DURATA: | 30:26 |
Nonostante il clima gelido e austero e l’abbondanza di foreste e di paesaggi grim and frostbitten, lo stato dell’Alaska non ha mai dato vita a una vera e propria scena di qualsivoglia tipo: i pochi gruppi black metal provenienti dal remoto nordovest americano infatti sono perlopiù delle one man band fondate in epoca più o meno recente, che spesso ruotano intorno alla figura di un tale Nukshean (membro, tra i tanti, degli Skaltros, uno dei gruppi più prolifici) e alle due etichette locali Silvis Records e Lycaean Triune. Fondata qualche anno fa in quel di Anchorage, quest’ultima è caratterizzata da un roster estremamente ristretto: appena quattro band, tutte provenienti dalla capitale dell’Alaska e sui cui membri non si sa nulla o quasi, se non che i due proprietari altri non sono che i componenti di Arriae Paetus e They Leapt From Burning Windows, dei quali mi accingo a recensire la seconda e ultima fatica, intitolata semplicemente Demo 2020.
Le sei tracce che compongono la scaletta sono state scritte nel corso di quattro lunghi anni e riflettono le sensazioni che solo l’inverno alascano può suscitare: sin dai primi secondi dell’introduzione il gelo si impossessa dell’animo dell’ascoltatore per trasportarlo a migliaia di chilometri di distanza, tra sconfinati deserti di ghiaccio e immense montagne innevate, passando dalla contemplazione paesaggistica di “Ceo Dlúth” alla disperazione di “Bitterant”, fino a “Decay” in cui l’esistenza umana viene vista come un’infima parte di un ciclo naturale nel quale vita e morte si susseguono. La disperazione e il gelo nei quali i Nostri si crogiolano si materializzano in un black metal a metà strada fra la vecchia scuola norvegese e qualcosa di più post (mi vengono in mente gli Yellow Eyes), il tutto condito da un’estetica abbastanza grezza e austera come ci si aspetterebbe. Nonostante non ci sia nulla di originale o sensazionale nella musica dei They Leapt From Burning Windows, la band possiede la straordinaria capacità di evocare le sensazioni scaturite dall’isolamento e dallo sconforto che solo l’infinito inverno dell’Alaska può generare.
Se siete alla ricerca di riff gelidi per rinfrescare le vostre giornate estive o ancora atmosfere claustrofobiche per evitare di sorridere troppo a lungo, e non schifate del tutto qualche soluzione più moderna di tanto in tanto, questa demo fa al caso vostro; se cercate qualcosa di sperimentale o di nuovo, rischiate invece di annoiarvi sin dai primi minuti di ascolto.