THY CATAFALQUE – Róka Hasa Rádió
È un vero e proprio progetto ad ampio raggio quello che si verrà a creare, le nove tracce infatti copriranno una durata superiore all’ora nel complessivo riuscendo pienamente nell’intento di trasportare l’ascoltatore attraverso dei veri e propri mondi paralleli. Se il richiamo a sonorità di band come Arcturus, Code e Virus sembra quello più ovvio, ci sono delle aggiunte di tipologia classicamente legata alla nazione da cui provengono che rimandano al suono nomade e una programmazione dell’effettistica e dei campionamenti alquanto futuristica. Racchiudere l’universo Thy Catafalque dentro la scatola di un solo genere è impresa ardua se non impossibile, così come raccontarne appieno il valore che espresso in parole sarebbe solo riprova di gusto personale e non inquadrerebbe mai in maniera precisa ciò che Róka Hasa Rádió può offrirvi.
Non vi sono passaggi a vuoto, ogni variante seppur minima è incastrata in modo da rendere scorrevole (e direi più che piacevole) il proseguo a venire; la scelta di collocare come prime due tracce “Szervetlen” e “Molekuláris Gépezetek” — a mio avviso le due colonne portanti del disco — ostenta sicurezza nelle proprie possibilità, facendo intendere che la band ha ormai acquisito una consapevolezza alta della creatività e del composto espresso. Lo svolgersi dei due brani è la summa di quanto troverete negli episodi che succederanno ad essi, non di minor valore, nè di minor interesse.
Il lucido delirio scandito da passaggi di pianoforte, voci pulite e scream, arrangiamenti curati nel minimo dettaglio e una prestante maniacalità esecutiva non potrà che far felice chi ama andare continuamente un passo oltre il limite conosciuto. Aiutati anche da una produzione che valorizza la totalità strumentale e dona alle voci la giusta profondità, si raggiunge un livello di sensorialità fuori dal comune standard musicale. L’unico ostacolo sembrerebbe la lingua, visto che il cantato sfrutta l’idioma madre, sono però il trasporto e la bellezza delle composizioni unite alla musicalità con cui viene esposto a far sì che passi in secondo piano questo piccolo e trascurabile dettaglio.
Inutile dilungarsi ancora nel lodare un lavoro che merita ascolti attenti e appassionati: se avete voglia di guardare oltre, lasciatevi guidare dai Thy Catafalque.