THY FLESH CONSUMED – Unrepentant
I Thy Flesh Consumed sono una band matura e che si può considerare ormai una realtà solida, una realtà arrivata al traguardo della quarta pubblicazione di lunga durata. "Unrepentant" infatti è l'ennesima prova maschia e priva di fronzoli che il gruppo canadese ci regala, mostrandosi in buona forma e con una voglia di colpire che trasuda odio.
Le influenze nel loro suono affondano nelle lezioni impartite da maestri come Angelcorpse, Incantation e Immolation, sfruttando e aggiungendo spunti grind e black che infondono ulteriore abrasività e malignità alla proposta.
Non siamo di fronte a un disco che si fa pregare o abbia bisogno di chiavi di lettura particolari, quaranta e poco più minuti d'incontrastata violenza priva sì di elucubrazioni e contorsionismi tecnici, ma che non rinunciano a una buona forma canzone, sfruttano dei pattern di batteria che bastonano a dovere e un riffing che, per quanto alle volte sembri risultare un ascolto statico, cresce e acquista piglio con l'aumentare dei giri nel lettore. Tali caratteristiche hanno realizzato il compito loro assegnato: elaborare una bomba macina note, talvolta un po' monocorde nell'esposizione, che vi scartavetrerà le orecchie.
In scaletta risiedono il massacro "Blood Drenched Creation", la malvagia "Ordinance Subservience" e altri due episodi come "Devout Heathen" e "Sacrilege And Clarity" pronti a offrire i loro incazzati servigi, basterebbero queste quattro canzoni a stordirvi per una bella ventina di minuti.
Buonissima la prova di Peter Mestre dietro al microfono, la sua prestazione è corrosiva come un acido e a differenza di alcuni suoi colleghi riesce nel miscelare in modo corretto growl e scream.
"Unrepentant" non è un disco epocale, ma una genuina prestazione che non fa sconti a nessuno, un pugno diretto in pieno volto che piacerà di sicuro a chi ha un occhio di riguardo per la frangia più estrema del metal.