THYRUZ – Svik
Gruppo: | Thyruz |
Titolo: | Svik |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Norvegia |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 28:19 |
Il binomio "Norvegia e black metal" è scolpito indelebilmente nella storia della musica estrema e si conferma ancora una volta attivo attraverso le gesta dei Thyruz, formazione nata nel 1999 che ha esordito grazie alla Twilight Vertrieb nel 2007, dopo aver prodotto ben cinque demo. Cessato il supporto dell'etichetta a causa della sua bancarotta, i Nostri hanno deciso di autoprodurre il loro terzo album intitolato "Svik" e di avvalersi del contributo di Tom Erik Hanes (Media Kollektivet) in sede di produzione.
Il disco si compone di cinque brani veri e propri, preceduti da una introduzione dai toni apocalittici. Un'atmosfera cupa e opprimente permea nella sua interezza le note, raggiunta grazie a soluzioni dinamiche e discretamente eterogenee in proporzione al genere suonato: "Dødsriket" è ritmicamente vivace e velenosa, "The Final Holocaust" è dotata di una impronta maggiormente melodica, mentre "Svik" ha un'andatura lenta e tratti doom. Come avrete capito questa mezz'ora scarsa non punta sull'ossessività di un assalto perenne, quanto su un clima generalmente sulfureo e ribollente, su cui si erge lo screaming di Hedin Varf, che opta per un cantato piuttosto intellegibile, tanto che è possibile cogliere le parole pronunciate (ovviamente solo quelle in inglese, poiché sono ancora carente in norvegese…), non rinunciando comunque a graffiare.
Il dettaglio che completa la panoramica complessiva è rappresentato da una produzione ovattata che da un lato obbliga ad alzare il volume dello stereo per percepire l'intera gamma di strumenti, ma dall'altro conferisce un'aura più vivida e sincera, legata alla tradizione del genere.
"Svik" non possiede soluzioni in grado di far sobbalzare dalla sedia, anzi è una rielaborazione di temi piuttosto noti (come quelli di Mayhem o Gorgoroth "mediani") aggiornati al 2014 per quanto concerne la qualità sonora. A mio parere il lato formale dei Thyruz è ineccepibile, forte anche di una confezione in cartoncino ben fatta, servirebbe tuttavia una composizione più incisiva e in grado di offrire almeno porzioni di personalità per superare lo status di band "onesta" e nulla più.