TOD – Black Metal Manifesto
Gruppo: | TOD |
Titolo: | Black Metal Manifesto |
Anno: | 2006 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Eyes Of The Dead Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 41:14 |
Sette anni passati dall'uscita del disco oggetto di recensione a oggi non sono pochi, se ne aggiungiamo ancora una dozzina da quando la Nera Fiamma arse al massimo del proprio bagliore, arriviamo quasi a venti. Eppure è ancora possibile talvolta imbattersi in uscite capaci di ricreare le sensazioni (non i picchi qualitativi, sia chiaro) emanate dai capolavori del genere, senza sembrare artificiosamente grezze oppure studiate freddamente a tavolino.
Un titolo così forte come "Black Metal Manifesto" da parte di una formazione poco nota come i bolognesi TOD — due demo e uno split all'attivo prima di questo album — potrà sembrare arrogante ed effettivamente il mondo del Metallo Nero non pecca di certo di autostima, ciononostante il disco racchiude davvero quella che è l'essenza più pura del filone. Vi troviamo espresse la furia intransigente di un'anima priva di pace ("White Noise"), la negatività senza fine di "The Black Dying Light", la sofferenza della dannazione di "Death…" e il pathos intenso di "…And Rebirth". Gli elementi per generare questo vortice sono arcinoti e diffusi un tempo da Darkthrone e Mayhem su tutti, si veda l'incipit macabro di "Apathy"; i Nostri vi aggiungono un piccolo tocco tricolore con alcuni testi in italiano, per i quali il richiamo più semplice è quello ai concittadini Malnàtt, anche per le affinità vocali con Pòrz. I ragazzi sfruttano l'intero continuum delle ritmiche, fra passaggi veementi, tempi medi — sinceramente non troppo efficaci in "Suffering, Beloved" — e rallentamenti funerei (la già citata "Death…"). Lo screaming di Pogrom invece si attesta su un registro medio, né stridulo né profondo, fornendo una buona prova.
Se non siete attirati in maniera ossessiva dal black metal, lasciate perdere i TOD, per i quali "Black Metal Manifesto" fra l'altro rappresenta l'ultima testimonianza prima dello scioglimento. Qui infatti non troverete alcunché di personale o innovativo, soltanto un inno che esalta «l'angoscia dell'uomo nei confronti della vita e della morte».
Nota: il sito Internet indicato nelle informazioni è piuttosto datato e fra le ultime notizie riporta l'avvicendamento nel 2006 di Kvart — indicato nel libretto come batterista dal vivo e scrittore di tutti i testi — con Ratzinger.