Tryglav - The Ritual | Aristocrazia Webzine

TRYGLAV – The Ritual

Gruppo: Tryglav
Titolo: The Ritual
Anno: 2023
Provenienza: Croazia
Etichetta: Extreme Metal Music
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TRACKLIST

  1. The Ritual
  2. The Evocation
  3. The Plague
  4. The Repentance
  5. The Redemption
  6. The Vision
  7. The Vengeance
DURATA: 31:53

Tryglav è la creatura personale di Boris Behara, polistrumentista croato noto anche come youtuber con lo pseudonimo di BorisT. Già autore del notevole debutto Night Of Whispering Souls, il mastermind torna dopo ben quattro anni, una pandemia mondiale e problemi di salute personali che hanno rimandato i lavori di creazione del nuovo album The Ritual. Anche in questo caso l’unico apporto musicale esterno è rappresentato dalla voce, stavolta affidata all’inglese Callum Wright, nome poco noto in termini discografici ma titolare a sua volta di un canale YouTube dedicato alle cover di brani di metal estremo.

La copertina, degna dei migliori Dark Funeral, lascerebbe presagire di trovarci di fronte all’ennesimo esempio di quel sottogenere ormai saturo da cui risaltano soltanto exploit magistrali come i recenti Nordjevel. E invece fin dall’opener “The Ritual” il buon Boris mette in chiaro le regole che ci accompagneranno per la successiva mezz’ora: quattro quarti scanditi dal hi-hat e un incalzante assalto black-thrash colpiscono l’ascoltatore, avvolgendolo in un sound grezzo ma ben definito. Rispetto al già citato debutto, restano intatti il senso melodico e quasi epico — qualcosa di paragonabile ai primi Suidakra ma senza digressioni folk, per gli estimatori del genere — e la dinamica variegata in tutti i brani. Risultano invece molto più evidenti l’attitudine old-school e un approccio vecchio stile agli arrangiamenti. Un esempio lampante di questa volontà è il secondo brano “The Evocation”, che potrebbe essere uscito direttamente dal repertorio heavy-punk di certi Darkthrone. Un ulteriore elemento di distacco è l’uso contenuto dei blast beat, che addirittura non fanno capolino fino al terzo brano “The Plague”.

L’album si dipana senza troppi fronzoli e riempitivi, fornendo un’esperienza musicale aggressiva e diretta. Nonostante abbia utilizzato finora termini che si addicono più a un’opera appartenente al mondo thrash-death che al black, il genere di appartenenza viene fortemente ribadito nella scelta delle melodie e in particolare nelle parti di chitarra solista, scevre di tecnicismi ma ricche di tremoli e passaggi dissonanti. Wright interpreta le parti vocali con la dovuta ferocia, aggiungendo al calderone una impostazione vagamente deathcore che non guasta. Un punto di forza di The Ritual a mio parere è inoltre l’effetto da concerto che traspare dall’ascolto: la produzione (opera dello stesso Boris) e soprattutto gli arrangiamenti non cedono a deliri di onnipotenza, così che praticamente in ogni momento è possibile identificare le parti di batteria, basso, le due chitarre e la voce, proprio come durante un concerto o una prova in sala. In queste condizioni, perfino le sbavature nel mixaggio o qualche imperfezione nella registrazione conferiscono autenticità, invece che un’idea di prodotto raffazzonato, mentre qualche occasionale ingenuità nei soli di chitarra contribuisce a rendere l’idea di un processo di composizione che va dritto al punto e non si perde nei dettagli. Dopo tanti dischi ultraprodotti e ultrarifiniti, qualcosa di genuino a volte risulta oltremodo gradito.

Riassumendo, il progetto Tryglav ha ancora margini di miglioramento, e sicuramente potrebbe giovarsi di un budget più alto, ma si presenta come un agguerrito componente di una potenziale nuova ondata di black metal a tinte melodiche (insieme a quei Krvna che ho avuto modo di recensire su questi lidi di recente) e di un sottobosco folto e di qualità necessario al proliferare del genere. Da tenere d’occhio per il futuro, ma da ascoltare con piacere nel presente.