Ulven - Death Rites Upon A Winged Crusade

ULVEN – Death Rites Upon A Winged Crusade

Gruppo: Ulven
Titolo: Death Rites Upon A Winged Crusade
Anno: 2018
Ristampa: 2020
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Morbid Chapel Records
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TRACKLIST

  1. Ninth Psalm Under Moons Of Decay
  2. Howling Death
  3. Night Of The Long Knife
  4. A Shadow Suspended in Dust
  5. Winged Promise
  6. When It’s Cold
  7. Necrolust
  8. Blood Drained From The Veins Of Black Hearts
  9. Where Light Barely Penetrates
DURATA: 48:06

Non c’è modo migliore di affacciarsi alla bella stagione che recuperando un po’ di musica putrescente. Death Rites Upon A Winged Crusade di Ulven sembra fare proprio al caso di chi, come me, vive l’alzarsi delle temperature e il cinguettio degli uccelli con un certo fastidio. Uscito originariamente nel 2018 per Death Kvlt Productions e Fólkvangr Records, il secondo album di questo solare progetto americano è stato ristampato l’anno scorso dalla Morbid Chapel ed è la versione che ho fra le mani.

Già dietro Burial Oath, Lucian The Wolfbearer e il progetto ambient-folk Osi And The Jupiter, Sean Michael Kratz (per gli amici Sean Deth) con Ulven incarna il suo spirito più malvagio e lugubre. Infatti, dopo l’introduzione di “Ninth Psalm Under Moons Of Decay”, segnata da un sinistro rintocco di campana cimiteriale, con “Howling Death” arriva un black metal serrato che poco si preoccupa di suonare vecchio e leggermente lo-fi. L’orizzonte di riferimento di Sean Deth è la Scandinavia degli anni ’90, con una vaga predilezione per il versante svedese e gli stacchi acustici. Rites Upon A Winged Crusade è costellato di intervalli, ma non di quelli pensati al solo scopo di allungare il brodo, perché le parti di congiunzione tra “Howling Death” e “Night Of The Long Knife” sviluppano meglio l’universo musicale di questo signore dell’Ohio dandogli profondità e pienezza. Quindi non guasta, dopo il dinamismo senza compromessi di “A Shadow Suspended In Dust” e “Winged Promise”, farsi i quasi quattro minuti di tastiere nebbiose e arpeggi acustici di “When It’s Cold”. Soprattutto se poi arriva un brano come “Necrolust”, nel quale Ulven si trasforma davvero in una creatura mannara, pronta a spremere il sangue dai cuori più corrotti (“Blood Drained From The Veins Of Black Hearts”). Ci pensa infine “Where Light Barely Penetrates” a chiudere i conti, ancora una volta mescolando sapientemente melodie, riff imperiosi e venature acustiche.

Ulven si è fermato al 2018 proprio con quest’album, ma il fatto che la Morbid Chapel abbia deciso di dargli nuova vita fa sperare che Sean Deth torni a metterci mano, nonostante gli ultimi impegni con Osi And The Jupiter facciano pensare che ora come ora sia interessato a esplorare il lato più leggero e melodico della sua espressività. In ogni caso Rites Upon A Winged Crusade è una discreta mina.