UNSWABBED – Tales From The Nightmares Vol.1
Gruppo: | Unswabbed |
Titolo: | Tales From The Nightmares Vol.1 |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Francia |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 18:54 |
Gli Unswabbed nascono nell'ormai lontano 1995, ma la formazione transalpina inizia a muovere realmente i primi passi solo sul finire del millennio, pubblicando gli ep "Trouver Le Calme" nel 1998 e "Mort Fine" nel 2000. L'album debutto eponimo arriva nel 2004 e a esso ne seguiranno altri tre, "Istinct" (2006), "In Situ" (2007) e "Intact" (2011), che a quanto sembra li hanno resi uno dei gruppi portanti della scena rock-metal nazionale alla quale appartengono.
Il 2014 li vede nuovamente in attività con l'uscita di un mini intitolato "Tales From The Nightmares Vol.1", la cui scelta del nome fa presagire sia il primo di una serie, breve o meno sarà il futuro a renderlo noto. Esso contiene cinque pezzi che — a dir la verità — pur essendo gradevoli d'ascoltare non mi hanno particolarmente esaltato.
Il quartetto composto da Seb (voce), Charles (chitarra), Tof (basso) e Bruno (batteria) ha confezionato brani diretti, alquanto semplici nelle strutture, infoltiti di cliché e che il più delle volte sembrano delle versioni diluite, o per meglio dire non così intriganti, di quanto espostoci sinora da realtà come Korn, Nine Inch Nails e in parte dai Disturbed. Questo almeno per ciò che concerne quattro dei cinque episodi, dato che "Dead End Zone" possiede un'attitudine british-pop sporcata.
Buone melodie, ritornelli accattivanti, un discreto e vario utilizzo dei pattern di batteria: gli elementi che servono a conquistarsi un posticino nello stereo ci sono tutti; tuttavia l'impressione lasciata da questo "Tales From The Nightmares Vol.1" è quella di un ascolto passeggero, ripeto gradevole come compagnia, ma talmente conosciuto all'orecchio per sviluppo e impostazione che rischia perciò di finire accantonato una volta conclusosi.
Un lavoro da consigliare quantomeno agli amanti del panorama rock e nu-alternative? Mah, il punto interrogativo rimane, anche se concedergli un'opportunità in fin dei conti non costa davvero nulla.