Usurpress - Ordained

USURPRESS – Ordained

Gruppo: Usurpress
Titolo: Ordained
Anno: 2014
Provenienza: Svezia
Etichetta: Doomentia Records
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TRACKLIST

  1. The Heart Of The Last Kingdom
  2. Storming The Mausoleum
  3. The Undeification
  4. Fire In The Minds Of Men
  5. Insignia Of Illumination
  6. Ritual Warfare
  7. The Eyeless Spectator
  8. Fan The Flames Of Madness
  9. Lóthlorien [cover Bo Hansson]
  10. Deny Salvation (Wolf-Like Dogs)
  11. Embracing The Vultures
  12. As The Monolith Comes Alive
DURATA: 39:10

Il secondo disco degli Usurpress è l’evidente prova che il tutto è più della somma delle parti. Gli svedesi, nella loro pur breve vita, hanno dato alle stampe un buon numero di uscite, tra demo, split, ep e — appunto — un precedente album (Trenches Of The Netherworld, 2012). Ora con Ordained riassumono il tutto e vanno un poco più avanti.

Approdati al molo dell’attivissima Doomentia, Daniel Ekeroth e compagni continuano la diffusione di quel death metal sulfureo e magmatico di cui sono sempre stati convinti predicatori: suoni oscuri, massicci, sporchi e decisamente nostalgici dei ’90, eppure allo stesso tempo contemporanei e terribilmente attuali (qualcuno dice tornati di moda, ma è un’altra storia). Ciò che più colpisce di questo album, tuttavia, è la capacità del quartetto di Uppsala di divertire e intrattenere senza in realtà fare qualche cosa di davvero particolare o diverso rispetto a tanti altri, bensì semplicemente costruendo un disco solido, senza sbavature e con le giuste variazioni. Gli Usurpress non vanno particolarmente veloci né sono particolarmente grossi, anzi non fanno in fin dei conti proprio nulla di strano, ma Ordained è il classico disco che diverte e sorprende per la sua facilità di assimilazione.

Pezzi dal minutaggio contenuto, addirittura tre brani strumentali (“The Undeification”, l’outro “As The Monolith Comes Alive” e pure una cover del compositore svedese Bo Hansson, “Lóthlorien”), una traccia di apertura che si fissa subito in testa con il suo ritornello e le sue influenze death’n’roll tutte da ballare e via via tutta una serie di variazioni sul tema che rendono l’insieme semplicemente bello. Qualche verso con voce pulita, qualche arpeggio acustico, un’atmosfera smaccatamente vecchia scuola e — non ultima — un’illustrazione di Ola Larsson (già ammirato sugli ultimi lavori di Disma e Sulphur Aeon) che finisce dritta tra le più belle copertine dell’anno da poco concluso.

Insomma, gli Usurpress non hanno fatto le cose in grande, certo è che però le hanno fatte bene, senza sbavature, concentrandosi sulla creazione di un disco che a ogni ascolto si rivela sempre più divertente. Davvero un’ottima prova.