Vaina - Futue Te Ipsum | Aristocrazia Webzine

VAINA – ✥ Futue Te Ipsum ✥ Angel With Many Faces

Gruppo: Vaina
Titolo: ✥ Futue Te Ipsum ✥ Angel With Many Faces
Anno: 2022
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Aesthetic Death
Contatti: Facebook  Bandcamp
TRACKLIST

  1. Oppenheimer Moment
  2. I1
  3. HCN
  4. Yksikuisuus
  5. About:Blank
  6. Raping Yer Liliith
  7. πυραμίς
  8. –. .-. . . -.
  9. Todestrieb
  10. Minä + Se
DURATA: 60:08

C’è una linea molto, molto sottile che separa l’estro artistico dalle vaccate clamorose. I Vaina, più o meno consapevolmente, su questa linea ci stanno costruendo un percorso artistico. Nato come progetto solista del finlandese Santhir the Archmage, Vaina era una creatura che nella sua prima uscita, l’EP del 2017 Viisikärki, proponeva un black metal acidulo e graffiante, sulla scia dei Velvet Cacoon. Tuttavia qualcosa è cambiato quando, messa insieme una formazione per suonare dal vivo, il gruppo ha tenuto la sua prima performance davanti a un pubblico: da lì, leggenda vuole che i Nostri abbiano iniziato a perdere la trebisonda, non dando più alcun reale riferimento musicale, ma componendo e incidendo di tutto un po’.

Avanti veloce di qualche anno, dopo un album già piuttosto stramboide (Purity, autoprodotto in digitale nel 2019), arriva ✥ Futue Te Ipsum ✥ Angel With Many Faces. Già titolo e copertina, rispettivamente fottiti in latino e un Bafometto blu elettrico che fa yoga circondato da segni più o meno religiosi e occulti, preannunciano qualcosa di weird, inteso proprio come concezione musicale. Una volta che Futue Te Ipsum parte, il suo contenuto si rivela anche più incomprensibile di quanto l’involucro lasciasse sospettare.

Di black metal ce n’è pochissimo, e l’album dei Vaina è sostanzialmente un disco sperimentale di cose: a volte melodie di sintetizzatore molto evocative, a volte urla, a volte sussurri, a volte blast beat ridicolmente brutti, a volte tutto questo insieme, a volte niente di tutto ciò. Per quanto affascinante, Fottiti è anche un album particolarmente ostico, senza una reale progressione, senza un vero filo conduttore, e il tono con cui il gruppo, presumibilmente lo stesso Santhir, risponde alle interviste rintracciabili online fa pensare a due opzioni, forse alternative o forse cumulate: la prima, che il gruppo risponda soltanto sotto l’effetto di sostanze psicotrope in dosi da cinghiale; la seconda, che si tratti sostanzialmente di trolloni che si vogliono spacciare per guru della trascendenza.

Perché a me sta benissimo il non sentirsi appagati dalla riduzione a un solo genere di riferimento, la voglia di sperimentare, il mischiare le carte e i generi, ma i Vaina sembrano davvero una band che non sa da che parte andare, e quindi cerca di andare da tutte, convinta di poter travestire l’accozzaglia finale da Arte. Perché quando un intervistatore ti chiede il significato di un titolo come Fottiti e la risposta che gli viene data è «Futue Te Ipsum è il nostro De Mysteriis Dom Sathanas» a me viene da pensare solo che il caro Arcimago di pastasciutta ancora ne ha da mangiare prima di potersi sognare un paragone del genere.

Tra momenti dark ambient e altri addirittura danzerecci in ottica EBM, l’album dei Vaina si sviluppa per un’ora secca, ma quello che rimane alla fine dell’ascolto è una fortissima sensazione di velleitarietà. Non basta un titolo in greco (“πυραμίς”: Piramide) o un altro in codice morse (“–. .-. . . -.”: Green, riferimento pare al film Antichrist di Lars Von Trier) per trasformare del citazionismo pop in profondità concettuale.

Senza ombra di dubbio, delle influenze dei Velvet Cacoon degli esordi i Vaina hanno mantenuto l’aura malata e vagamente incomprensibile, ma nella scuderia Aesthetic Death c’è decisamente di meglio, basta vedere alla voce Epitaphe. Non bastano il master di Greg Chandler né la collaborazione di Stijn Van Cauter del fu NULLL Collective (non si sa in quale veste, il libretto dice che «la realizzazione della dimensione malata dell’uomo non manifestabile» è opera sua, e chi sono io per dubitarne) per trovare la quadra dei Vaina, che per ora non hanno assolutamente alcuna forma.