VARHARA – Voidflower
Gruppo: | Varhara |
Titolo: | Voidflower |
Anno: | 2023 |
Provenienza: | Russia |
Etichetta: | These Hands Melt |
Contatti: | ![]() ![]() ![]() ![]() |
TRACKLIST
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DURATA: | 32:36 |
Denominati Drowse dal 2013 al 2019, i Varhara sono una band relativamente nuova dal punto di vista delle pubblicazioni, dal momento che il loro primo lavoro risale al 2021. Il qui presente Voidflower è uscito in effetti nel mese di marzo di quest’anno ma solo in formato digitale per Slowsnow Records, responsabile anche della stampa su cassetta con distribuzione limitata ai Paesi post-sovietici, mentre l’uscita su These Hands Melt con stampa e vendita in tutto il mondo arriva circa quattro mesi dopo. In un certo senso possiamo definire Voidflower ancora fresco.
I Varhara si dedicano attualmente a un post-black metal atmosferico con influenze che passano dal gothic-doom al blackgaze, generi dall’effetto sognante che costituiscono una svolta rispetto al disco di debutto Осы. Voidflower è un prodotto straordinariamente ricco di profondità e sfumature, in cui l’aggressività delle harsh vocals fa da perfetto contrappeso alle sezioni strumentali, spesso molto melodiche e permeate da un mood più leggero ed etereo, nonostante gli immancabili blast beat, grazie alla presenza dei synth. La maggior parte degli strumenti, si legge sulla pagina Bandcamp, è stata registrata in una sola take e i testi sono tutti in russo.
Voidflower mescola in modo molto omogeneo ed equilibrato le diverse sonorità che lo caratterizzano e il risultato è scorrevole, ben ponderato e di altissimo livello, soprattutto considerando che i Varhara sono un gruppo relativamente nuovo dal punto di vista della produzione musicale. La stessa band descrive il disco come ricco di sofferenza, ma anche di speranza e senso di fuga da una realtà «troppo cupa per essere accettata».
Personalmente trovo molto rilassante e piacevole ascoltare lavori blackgaze di stampo atmosferico e con inserti melodici, poiché ritengo che siano due mondi che hanno in qualche modo molto in comune, per questo non posso che consigliare Voidflower. Già dal brano di apertura “Ветер” (The Wind) emergono tutti gli elementi che ritroveremo nel disco, di volta in volta rielaborati e mescolati, e man mano che si prosegue con la scaletta si è pervasi da un senso di tranquillità, come se i Varhara plasmassero con la loro musica un universo parallelo in cui non ci sono le brutture del mondo che conosciamo, ma solo impalpabile leggerezza. Perfino “Дезинсектор” (Exterminator) trasmette, a scapito del nome, tutt’altro che negatività. Il pezzo che ho sentito più vicino è invece Аврора (Aurora) ma, come già detto, tutto il disco è meritevole di massima attenzione.
Se ti piace la musica brutta ma le tue spoglie mortali sono abitate da un animo romantico, Voidflower e il mondo sonoro creato dai Varhara faranno sicuramente al caso tuo.