VI – De Praestigiis Angelorum | Aristocrazia Webzine

VI – De Praestigiis Angelorum

 
Gruppo: VI
Titolo: De Praestigiis Angelorum
Anno: 2015
Provenienza: Francia
Etichetta: Agonia Records
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TRACKLIST

  1. Et In Pulverem Mortis Deduxisti Me
  2. Par Le Judgement Causé Par Ses Poisons
  3. La Terre Ne Cessera De Se Consumer
  4. Regarde Tes Cadavres Car Il Ne Te Permettra Pas Qu'on Les Enterre
  5. Une Place Parmi Les Morts
  6. Voilà L'Homme Qui Ne Te Prenait Pas Comme Seigneur
  7. Il Est Trop Tard Pour Rendre Gloire. Ainsi La Lumière Sera Changée En Ombre De La Mort
  8. Plus Aucun Membre Ne Sera Rendu
DURATA: 44:57
 

Il nome dei VI, progetto in cui militano membri ed ex di realtà quali Antaeus, Aosoth, Merrimack e The Order Of Apollyon, è in giro ormai da quasi una decade, infatti  pubblicò l'ep di debutto "De Praestigiis Daemonum" nel 2008. A quel lavoro seguì poi nel 2010 lo split "Angels Falling Down", in compagnia dei già tirati in ballo Aosoth. A cinque anni di distanza, la band francese ha rilasciato infine il primo album "De Praestigiis Angelorum", dopo essere entrata a far parte della famiglia dell'Agonia Records.

Com'era facilmente prevedibile, il suono e l'impostazione che guidano il disco sono ricollegabili al filone del religious black metal meno ruvido e scartavetrante di quello esposto a esempio dagli Antaeus, ma riconducibile a quanto consegnatoci nel corso degli anni da celebrità del genere connazionali come Deathspell Omega e Blut Aus Nord o dagli svedesi Funeral Mist e Watain. La mancanza di personalità e la discontinuità emotiva conferiscono però al lavoro lo status di prova piacevole, tuttavia non completamente sviluppata.

Il caos creato dal furioso incedere in blast beat e dall'ampio sfoggio di dissonanze e melodie fruibili e affascinanti in sede chitarristica rimane inghiottito da uno svolgimento tecnicamente indiscutibile ma sin troppo canonico. La proposta non oltrepassa il limite del già sentito, portando a termine il proprio compito in maniera diligente e operaia. I brani sono marchiati con intensità, inquietudine e una buona dose di perseverante malvagità, risultando però privi di quella genialità audace e di quella morbosità stringente adeguate ad alimentarne i desideri più reconditi.

In definitiva "De Praestigiis Angelorum" non è di certo un capolavoro, pur essendo uno dei tanti dischi che sa il fatto proprio. I VI sono manovalanza esperta che non dovrebbe trovare particolare ostacoli nel farsi ascoltare e attirare a sé — esclusivamente o perlopiù — le simpatie di coloro i quali si nutrono costantemente di sonorità similari.