VIETAH – Tajemstvy Noczy | Aristocrazia Webzine

VIETAH – Tajemstvy Noczy

 
Gruppo: Vietah
Titolo:  Tajemstvy Noczy
Anno: 2014
Provenienza: Bielorussia
Etichetta: Possession Productions / Stygian Crypt Productions
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TRACKLIST

  1. Miesjac U Volnym Syhodzie [Moon In Free Leaving]
  2. Tajemstvy Noczy [Sacraments Of Night]
  3. Tajamnica Tajamnic [Mystery Of Mysteries]
  4. Kalyhanka (Dlja Njabožczyka) [Lullaby (For Dead Man)]
DURATA: 41:02
 

Il bielorusso Antarctics riuscì a sorprendermi già quattro anni fa, quando pubblicò il secondo album del suo progetto Vietah intitolato "Smalisty Žah". L'artista in questione, pur cimentandosi in un black metal atmosferico dalle coordinate stilistiche chiaramente ricollegabili al movimento norvegese che conta degli anni Novanta, trovò il modo di ovviare all'utilizzo di cliché ambientali e riff perlopiù noti grazie all'ispirazione con la quale fu capace di nutrire le tracce, al sapiente e ben impostato impiego del growl-scream che le incattiviva (più che renderle comunemente "depressive") e alla produzione decisamente più "limpida" rispetto a tanti colleghi che ne valorizzava l'aspetto strumentale.

Queste stesse risorse vengono impiegate e applicate in toto anche nell'ultima fatica "Tajemstvy Noczy", che — affidandosi a una scelta strutturale leggermente diversa — ci consegna quattro episodi la cui natura cupa e malinconica è attraversata da melodie grigie e avvinghianti, che si stagliano sopra basi ritmiche caratterizzate da movenze in mid-tempo robuste, ma disposte ad accelerare il passo con l'intento di rendere l'esposizione di alcuni frangenti maggiormente spigolosa.

L'atmosfera che pervade il disco è classicamente anni Novanta. In più di una circostanza figure come il Burzum che fu e i Darkthrone prendono parte alla scena, in altre pare si avvicinino quelle più odierne del tedesco Wedard e del russo Stielas Storhett: tutto ciò va a costituire una sorta di "pantano" emotivo nel quale Antartics ci invita ad affondare.

I Vietah ingannano l'ascoltatore con "Tajemstvy Noczy": tra una sferzata ruvida e un cambio di tempo a velocizzarne l'incedere lo cullano nel tentativo di fargli mollare la presa conducendolo all'oblio ideato per lui. Con questa uscita si ha quindi la certezza che il progetto del bielorusso sia in possesso di una solidità e una qualità compositiva in grado di offrire agli appassionati un album la cui aura sinistra e gelida di certo non passerà inosservata.