VISCERA/// – 3 | Release Yourself Through Desperate Rituals
Torniamo a parlare dei Viscera/// per la quarta volta, dopo una collaborazione e un disco in cui i Nostri sono stati remixati da un sacco di gente che conta della musica che non conta. Con 3 | Release Yourself Through Desperate Rituals torniamo quindi a parlare di un album vero e proprio della formazione sparsa tra la bassa Lombardia e l’alta Emilia, stampato come si conviene da un trittico di etichette di nostra conoscenza attivissime nel sottobosco post-.
Partiamo subito dicendo che 3… è, manco a dirlo, il terzo capitolo della “Trilogia Della Percezione”, un concept sull’introspezione e sul sé iniziato esattamente dieci anni fa con il debutto Cyclops e in pausa da ormai sette anni, dall’uscita di 2: As Zeitgeist Becomes Profusion Of The I datato 2010. Non che i Nostri siano rimasti inattivi in questo lasso di tempo, tra collaborazioni, split e i remix di cui sopra, ma è evidente che un periodo di tempo così lungo per mettere insieme un album sottintende un notevole impiego di energie fisiche e mentali da parte del gruppo, che ha confermato di essere stato al lavoro su questo disco per oltre cinque anni. E si sente.
Il contenuto è di una varietà, complessità e imprevedibilità che richiede molti, molti ascolti per poter essere completamente interiorizzato, anzi, sono abbastanza convinto a oggi di averne appena appena scalfito la superficie. I cinque brani che compongono la scaletta, a eccezione della sorta di interludio centrale “Titan” (quattro minuti di chitarra grossa come una casa e blast beat, di una cupezza disarmante), sono tutti abbondantemente sopra i dieci minuti di durata, e l’album arriva a sfiorare l’ora complessiva, mettendo insieme riff dissonanti, urla, cambi di tempo e venature psych che a tratti finiscono a lambire i territori presidiati dagli Oranssi Pazuzu. Poi, quando meno te lo aspetti, arriva la voce pulita, arriva la chitarra circolare e melodiosa, addirittura i mid-tempo post-rock (“In The Cut”).
Oltre alla musica, poi, c’è tutto l’aspetto concettuale: un titolo come «Lasciati Andare Attraverso Rituali Disperati» non poteva trovare migliore rappresentazione che il volto del reverendo James Jones, così come il senso di claustrofobia e disagio che i Viscera/// vogliono trasmettere viene perfettamente ripreso nel video dell’apertura “Uber-Massive Melancholia”, girato in collaborazione con il chitarrista dei Fleshworld, Kuba Leszko. Tra le band deve esserci grande amicizia, perché uno degli ospiti dell’album è proprio il cantante degli stessi Fleshworld, Tytus Kalicki, la cui partecipazione si aggiunge a quella di membri degli spagnoli Orthodox e dei nostrani The Great Saunites.
3 | Release Yourself Through Desperate Rituals è un disco tutto da scoprire e in cui è molto facile perdersi. La mole di spunti e soluzioni in cui immergersi è notevolissima, e i Viscera/// si dimostrano una delle realtà più liquide e brillanti del nostro ormai folto e validissimo panorama post-.