VISION DIVINE – Stream Of Consciousness
Gruppo: | Vision Divine |
Titolo: | Stream Of Consciousness |
Anno: | 2004 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Scarlet Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 61:40 |
Bazzicando il mondo della critica musicale, è possibile imbattersi spesso in luoghi comuni del tipo: «il terzo album di un gruppo è sempre un punto di svolta (in positivo e in negativo)». Bene, parlando dei Vision Divine e di "Stream Of Consciousness" in particolare questa frase fatta trova finalmente riscontro! Uscito nel 2004 per Scarlet Records, il disco in questione rappresenta infatti il trampolino di lancio per la power metal band tricolore sia a livello qualitativo che di successo commerciale. Il merito di questo va attribuito al terzetto composto dal chitarrista nonché leader Olaf Thorsen (ex Labyrinth), dal talentuoso tastierista Oleg Smirnoff (al lavoro anche coi Death SS) e dalla sorpresa Michele Luppi, voce praticamente sconosciuta in campo metal prima di questo exploit.
Il gruppo propone un power metal dalla preponderante vena melodica, utilizzata per enfatizzare il lato emozionale della proposta in parallelo agli eventi narrati nel concept, ogni singola traccia infatti è unita alla successiva e altro non è che un singolo capitolo della storia. I pezzi sono sempre dinamici, grazie alla presenza di una certa vena prog, ma sono al tempo stesso assimilabili facilmente, anche quando la durata diviene corposa come accade in "Colours Of My World", per merito di linee vocali coinvolgenti e arrangiamenti messi al servizio della forma canzone e mai al mero esercizio di stile. Fra tutti spiccano sicuramente "The Secret Of Life" e "La Vita Fugge", impreziosito dalla presenza nel testo del celebre sonetto CCLXXII di Francesco Petrarca.
Michele Luppi si destreggia perfettamente sulle tonalità più acute senza voler strafare, ma tocca il proprio apice nei momenti più caldi ed emozionanti, di stampo hard rock, riuscendo a reggere alla grande la scena anche in proprio, come testimonia la prima parte di "Identities", strutturata sotto forma di ballata di pianoforte più voce. In un contesto del genere non mancano poi momenti più tradizionalmente power, fatti di doppia cassa lanciatissima, intrecci e duelli fra chitarra e tastiera, sino a richiami palesi al neoclassico ("Shades"). Oleg Smirnoff però non si limita al citazionismo verso Stratovarius e simili, tanto è vero che sono frequenti le incursioni di sonorità elettroniche talvolta solo abbozzate, altre pienamente espresse ("The Fall Or Reason").
L'ora in compagnia dei Vision Divine scorre dunque senza nemmeno rendersene conto, rapiti dalle vicende del protagonista della storia e dalla splendida musica offerta dal gruppo. "Stream Of Consciousness" è stato quindi un colpaccio per Olaf Thorsen e soci, che li ha proiettati fra i grandi nomi del panorama power-prog, sino a permettere il rientro in formazione di Fabio Lione per la registrazione nel 2009 di "9 Degrees West To The Moon", possedendo tutti i crismi per piacere a una vasta gamma di ascoltatori, compreso il sottoscritto.