VONÜLFSRËICH – Spell Of Thunder [2016] | Aristocrazia Webzine

VONÜLFSRËICH – Spell Of Thunder [2016]

 
Gruppo: Vonülfsrëich
Titolo: Spell Of Thunder
Anno: 2015
Ristampa: 2016
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Heathen Tribes
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TRACKLIST

  1. From The Realms Of Iron We Were Summoned
  2. Barbaric Bloodlust
  3. Sepulchral Spell (Triumph Of Death)
  4. Fucking Frozen
  5. A Key To The Alchemist's Diary
  6. Kaikki Paha
  7. Lust [traccia nascosta]
  8. Triumph [traccia nascosta]
DURATA: 37:28
 

I finlandesi Vonülfsrëich erano già stati recensiti dal nostro Bosj, che si trovò fra le mani "Spell Of Thunder" nella versione cd-r che la No Fun House mise in circolazione nel 2015. L'ep è stato poi ristampato sia in versione digipak dalla Darker Than Black, etichetta che sembra collaborare in maniera continuativa con la band, avendone rilasciato l'ultimo lavoro "Hyperborëan Hills" in 12" (e a quanto pare interessata a ridar vita al precedente "Waiting For The Moon" nello stesso formato), sia in cassetta dalla Heathen Tribes, versione che mi sono ritrovato nella cassetta della posta.

Per quanto riguarda la disamina del disco, avrei davvero poco da aggiungere a quanto già scritto dal mio collega. Il suono così rude e ancorato alla scena black metal primordiale (Bosj citò come influenze Bathory e Darkthrone, d'altra parte si potrebbero tirare in causa anche gli Hellhammer ma la solfa non cambierebbe per nulla) non dispiace, così come non dispiace l'attitudine incorrotta in stile Anni Ottanta e primi Anni Novanta che fa capolino in ogni singola battuta e in ogni singolo ingresso vocale. Lo stesso si può dire delle scelte iconografiche affibiate a un lavoro dall'impronta nostalgica sino al midollo.

Del resto questa riedizione di "Spell Of Thunder" presenta ben poche novità: tralasciando infatti l'uso del colore rosa per lo sfondo della sezione grafica della musicassetta (non una vera e propria novità, dato che trenta copie del cd-r avevano tale colorazione) e la presenza di due tracce nascoste quale le incalzanti strumentali "Lust" e "Triumph", che nulla aggiungono o tolgono ai valori espressi dalla band sino a quel momento, non vi è altro da registrare. Ritengo invece sia il fruscio del nastro a poter fare la differenza, poiché l'analogico si adatta meglio alle caratteristiche in stile vecchia scuola di cui i Finnici sono fieri ripropositori.

Vi piace il suono sporco, cattivo e fuori dal tempo? In quel caso i Vonülfsrëich fanno proprio al caso vostro.