VUIMAGO – Vurahva
I Vuimago sono, o meglio sono stati, un progetto decisamente effimero di due sconosciuti figuri dell’underground olandese, noti solo come K. e M., attivi in vari ruoli in almeno una mezza dozzina di progetti a testa (nomi del calibro di Conjuración Repugnante, Cave Ritual, Smoke e altre oscure entità della scena locale). Nonostante i due siano e siano stati già compagni di ventura in buona parte dei progetti di cui sopra, Vurahva — nello specifico — è l’unica testimonianza delle loro gesta nelle vesti dei Vuimago, poiché il duo ha scelto di non proseguire le attività. E, va detto, a suo modo è un gran bel pezzo di testimonianza.
La cassetta edita in cento copie da Nebular Carcoma e già esaurita al momento in cui scrivo queste righe (lasciando quindi a oggi la sola fruibilità tramite Bandcamp) è stata una piacevole quanto disturbante sorpresa: i quattro brani, ugualmente registrati su entrambi i lati del nastro, sono niente altro che il risultato di una serata di prove addirittura del 2011, quattro registrazioni continuate di improvvisazioni in presa diretta malate e recrudescenti. Siamo dalle parti dei Mefitic, di quel black metal a tinte fosche che dire sottoprodotto è un eufemismo tanto il suono è putrefatto. Le casse rigettano letteralmente suoni osceni, l’abisso si impossessa della stanza man mano che il tempo passa e che il nastro si svolge e si riavvolge. Batteria ovattata come non sentivo da parecchio, chitarre possedute che macinano riff neri come i pozzi dell’inferno e una voce che sembra vomitare oscurità a ogni sillaba.
Da tempo non mi trovavo di fronte a tanta cattiveria. Vurahva è l’insieme di tutto ciò che di malvagio esiste, riversato in meno di venti minuti di devastazione sonora. Tanto disturbato quanto affascinante. Armatevi di coraggio e affrontate i Vuimago. Non ne uscirete interi.