WASTE CULT – Waste Cult
Gruppo: | Waste Cult |
Titolo: | Waste Cult |
Anno: | 2022 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | ![]() ![]() ![]() ![]() |
TRACKLIST
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DURATA: | 19:10 |
Il sottobosco di Bologna e dintorni è sempre stato fervido di sonorità ribelli e incazzose, e i Waste Cult sono soltanto una delle sue ultime emanazioni. Pur senza avere informazioni sui musicisti coinvolti, anche se pare di capire che si tratti di volti già noti nell’ambiente, il progetto è sicuramente giovanissimo ed è giunto al debutto assoluto lo scorso giugno con l’omonimo EP autoprodotto.
Un biglietto da visita di tutto rispetto, non c’è che dire. In una ventina di minuti i Nostri condensano quattro tracce in cui mescolano sapientemente hardcore, stoner e sludge, sempre con un occhio di riguardo per l’orecchiabilità e per certi coretti che saranno ottimi catalizzatori di fomento in sede live.
Waste Cult si muove tra mid-tempo e qualche sezione più veloce, ma in ogni caso è sempre il riff a farla da padrone, come per esempio in “Peacock” e nella title track. Chitarre gemelle qua e là, la voce urlata di Frank che all’occorrenza sfoggia un tono baritonale niente male, qualche assolo degno di nota e un basso cinghialoso quanto basta (anche se per quanto mi riguarda non è mai abbastanza): ingredienti semplici ma ben amalgamati, che trovano l’apice in “Human Shields”, blueseggiante e che richiama le paludi del profondo Sud statunitense.
Quello dei Waste Cult è quindi un esempio nuovo di roba vecchia: una proposta con tutte le carte in regola per fare innanzitutto la propria figura dal vivo e che, in aggiunta, promette più che bene per il futuro in studio della band.