Wasting The Genesis - Prey | Aristocrazia Webzine

WASTING THE GENESIS – Prey

Gruppo: Wasting The Genesis
Titolo: Prey
Anno: 2022
Provenienza: Spagna
Etichetta: Blood Fire Death
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TRACKLIST

  1. Stem of a Forgotten Race
  2. Breeding Bacterium
  3. Genesis
  4. Thy End, New Rise
DURATA: 16:16

Quando s’è trattato di fare uscire nuova musica, gli spagnoli Wasting The Genesis hanno deciso di prendersela estremamente con calma. Nati nel 2012, in piena esplosione del deathcore, subito hanno prodotto un EP intitolato Martyrdom (2013), seguito qualche anno dopo da un album vero e proprio, Viral Supremacy (2016). Passa il tempo e degli spagnoli non si sa nulla, fino a quando quest’anno, con questo piccolo EP che porta il nome di Prey, la formazione di Málaga decide di aggiungere un piccolo capitolo alla sua storia.

Il quarto d’ora abbondante di Prey, tuttavia, ci basta e avanza per inquadrare quali sono le intenzioni dei Wasting The Genesis. Sin dalla ferocissima “Stem Of A Forgotten Race” che apre il lavoro, ci è chiaro che la formazione sta spingendo il deathcore all’estremo. Uno spingere che però è puramente quantitativo: più estremo, più disumano, più veloce, più pesante e più brutale; tutto ciò per scansare ogni possibilità che ci sia qualcosa di più in termini di originalità.

All’interno di Prey, infatti, potete sentire echi di Carnifex, Beneath The Massacre e Thy Art Is Murder. Poco importa, dato che brani come le successive “Bleeding Bacteria” e “Genesis” mettono in chiaro che l’amore verso i suoni compressi, i breakdown e la velocità esecutiva può essere espresso senza perdere il filo del discorso efferato che la band sa mettere in piedi con precisione chirurgica.

Sebbene quando si parla di deathcore bisogna tenere in conto quanto questo genere sia accolto in modo ostile da molti fan dell’estremo, voglio, tutto sommato, premiare la consistenza di Prey. Per apprezzare i Wasting The Genesis bisogna essere in grado di entrare nella mentalità giusta, tenendo in conto che la band, con tutta probabilità, sta cercando di estrapolare dal deathcore un certo gusto dell’eccesso che, se non tenuto in conto, potrebbe rendere l’esperienza di ascolto indigesta.