Wesenwille - III: The Great Light Above | Aristocrazia Webzine

WESENWILLE – III: The Great Light Above

Gruppo: Wesenwille
Titolo: III: The Great Light Above
Anno: 2022
Provenienza: Olanda
Etichetta: Les Acteurs De L’Ombre Productions
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TRACKLIST

  1. Revelation Of The Construct
  2. Transformation
  3. The Legacy Of Giants
  4. Trinity
  5. Our Sole Illuminator
  6. Eclipse
  7. The Specular Gaze
DURATA: 45:51

Continua a spron battuto la marcia dei Wesenwille, o meglio ormai di Wesenwille, poiché è notizia di qualche mese fa che il progetto fa oggi capo al solo Ruben Schmidt e che tutti gli altri musicisti coinvolti sono soltanto turnisti in studio (il batterista David “Valr” Schermann, già con Weltschmerz, Wrang e recentemente entrato nei Bodyfarm) o dal vivo (tutti gli altri, e la lista inizia a essere lunga). Wesenwille arriva quindi al terzo capitolo della sua saga discografica, di nuovo con l’aiuto di LADLO, e dopo aver speso parole di elogio per entrambi gli album precedenti e aver chiacchierato con Schmidt in occasione di A Material God era difficile resistere al richiamo di The Great Light Above, per cui eccoci qui con il quarto articolo sul progetto di Utrecht in meno di due anni.

Come è lecito aspettarsi data la vicinanza temporale con i suoi predecessori, The Great Light Above è una prosecuzione in tutto e per tutto di quanto Wesenwille ha messo in mostra nei primi due album: un black metal dissonante, dal songwriting stratificato eppure a suo modo molto diretto e accessibile, che non fa mistero dei suoi debiti verso gli immancabili Deathspell Omega e la scena islandese degli anni ‘10 — e infatti il disco è stato prodotto a Reykjavik da Stephen Lockhart. Dal punto di vista strettamente compositivo c’è poco da dire, Schmidt scrive dell’ottimo black metal, ed esattamente come dicevo in occasione dei due lavori precedenti ad oggi non mi spiego come mai il progetto sia ancora così tanto segregato negli anfratti dell’underground.

Se musicalmente c’è poco, anzi nulla, da aggiungere rispetto a quanto raccontato in passato, la differenza sostanziale di questo terzo capitolo rispetto ai suoi predecessori è che Schmidt ha deciso di non pubblicare i testi dell’album, perdendo così a mio avviso buona parte del fascino che contraddistingueva Wesenwille. Se di band black metal figlie dei DSO è pieno il mondo, sono infatti pochissime quelle che si concentrano su temi come l’industrializzazione, il capitalismo e la società contemporanea con la sensibilità dimostrata dall’olandese. I riferimenti culturali delle prime due opere sono probabilmente presenti anche qui, vista la vicinanza e l’omogeneità tra i tre lavori, ma non c’è modo di andare a fondo dei temi trattati in The Great Light Above. L’unica cosa che è data sapere è che la copertina del disco è una foto di Harold Eugene “Doc” Edgerton, scienziato e ricercatore americano, docente del MIT per buona parte del ‘900 ed eminenza nel campo dell’ingegneria elettrica.

Peccato non sapere cosa Wesenwille voglia raccontare con il suo terzo, ottimo album. Mi auguro che sia una scelta soltanto temporanea e che il Nostro torni sui suoi passi per il prossimo.