WHEN NOTHING REMAINS – As All Torn Asunder | Aristocrazia Webzine

WHEN NOTHING REMAINS – As All Torn Asunder

 
Gruppo: When Nothing Remains
Titolo: As All Torn Asunder
Anno: 2012
Provenienza: Svezia
Etichetta: Solitude Productions
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TRACKLIST

  1. Embrace Her Pain
  2. The Sorrow Within
  3. A Portrait Of The Dying
  4. Mourning Of The Sun
  5. Solaris
  6. Her Lost Life
  7. In Silence I Conceal The Pain
  8. As All Torn Asunder
  9. Outro: Tears
DURATA: 01:10:05
 

Non ce n'è per nessuno, la scena doom continua a produrre un album di valore dietro l'altro e sono ormai anni che consolida il primato di area di pregio del mondo metal. Alcuni potranno obbiettare tale affermazione, ma i dati alla mano indicano una quantità di lavori di gran pregio di numero sproporzionato al cospetto degli altri settori, alle volte basta anche un disco canonicamente perfetto per sbaragliare molte delle uscite d'altro settore. Ci sarà un motivo?

Nuovo giro, nuova band: loro sono i When Nothing Remains, svedesi e in formazione troviamo il chitarrista Peter Laustsen (ex Nox Aurea, Rimfrost e tuttora membro dei Cold Existence); il nome noto come vedete non manca mai. Pronti, su, via e subito fuori con il debutto, nessun demo, niente di niente ad anticipare l'uscita di "As All Torn Asunder", supportato dalla Solitude Productions. Ancora una volta l'etichetta russa ci ha visto bene.

Il disco in questione è particolarmente interessante, un doom-death metal melodico e dalle atmosfere stranamente molto finniche, è infatti il nome Swallow The Sun il primo a venirmi in mente dopo un ascolto, seguito a ruota dalle più classiche influenze inglesi di Aaron Stainthorpe e dei suoi My Dying Bride. È un lavoro che sembra avere già lunga vita, il suono è maturo, curato sotto tutti gli aspetti e l'ambito vocale nella prestazione del cantante Jan Sallander, coadiuvato dalle linee pulite di Johan Ericson (Draconian e Doom: VS, qui in veste anche di produttore), trova l'equilibrio fra cattiveria, melancolia e una leggiadra forma di oblio, infondendo quel quid in più ai brani.

La scaletta non possiede scivoloni né canzoni catalogabili a riempitivi, soffre però nella seconda parte, tant'è che nelle prime quattro tracce risiedono tre delle hit ("Embrace Her Pain", "The Sorrow Within" e "Mourning Of The Sun"), mentre il resto solleva la testa in maniera più intrigante in "Her Lost Life", dimostrando con la titletrack che i When Nothing Remains potrebbero puntare già nel prossimo futuro in direzione di traguardi dall'ampia portata, con piedi ben piantati per terra e strutture che sembrano essere consolidate da tempo.

Riff granitici, melodie pregne di sentimento, ambienti che in certe situazioni giungono sino al confine con le lande funeree, sintetizzatori equilibrati che si inseriscono per aumentare la profondità e quella sensazione struggente che divampa: gli ingredienti per farsi amare da un appassionato in maniera inequivocabile si presentano all'orecchio, rilasciando piacere uditivo. È quasi ovvio in alcuni momenti fare il paragone con i Nox Aurea, anche se le due realtà non hanno intrapreso una strada così comune, per quanto possano possedere delle similitudini, hanno però condiviso un membro fondamentale per entrambe e questo lo si sente.

Mi trovo nella posizione finale di potervi ancora una volta consigliare un disco doom. "As All Torn Asunder" è l'ennesima sorpresa da far rientrare nella propria lista acquisti, non sarà una priorità ma non sottovalutatelo. Buona la prima per i When Nothing Remains.