Windfaerer - Breaths Of Elder Dawns

WINDFAERER – Breaths Of Elder Dawns

Gruppo: Windfaerer
Titolo: Breaths Of Elder Dawns
Anno: 2021
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Avantgarde Music
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TRACKLIST

  1. Oxalá
  2. Depletion
  3. A Forbidden Path
  4. Into The Mist
  5. Astral Tears
  6. Starcrossed
  7. Orchard
  8. Longing To Ascend
  9. Entombed In Glacial Waves
DURATA: 01:03:36

«Buried in a tomb of remorse
Tonight we’re gasping for life
Let us sleep»
[“Into The Mist”]

A tre anni dal nostro ultimo incontro coi Windfaerer, avvenuto con la premiere del loro precedente album Alma, la formazione statunitense torna a collaborare con la nostrana Avantgarde Music per l’uscita di un nuovo capitolo discografico. Breaths Of Elder Dawns, con il suo titolo premonitore, ci consegna quella che potremmo definire senza commettere troppi errori una ennesima carrellata di paganitas a tinte folk-black. A questo giro, però, c’è un twist tutt’altro che scontato.

La sostanza principale di cui si compone la musica del quintetto del New Jersey è sempre la stessa. Brani lunghi in media sette minuti — con picchi minimi di un minuto e spiccioli per “A Forbidden Path” e “Orchard” e massimi di dieci e oltre (“Depletion” e “Longing To Ascend”) — e super-articolati, basati sui blast beat di James Applegate e sugli arrangiamenti di basso e chitarre, su cui si alternano le sviolinate e le urla di Benjamin Karas. La novità rispetto al passato sta nelle nuove venature di cui si è arricchito il sound dei Windfaerer. Oltre alle spinte post-, alle sparate più epiche e ai momenti più grossi di estrazione quasi sinfonica, è impossibile non sentire traccia in certi passaggi ritmici di elementi di natura quasi metalcore. Nulla di severamente penetrante o di gravemente eccessivo, non si tratta assolutamente di componenti preponderanti che riscrivono completamente il DNA black dei Nostri, ma aggiunte di questo tipo rendono sicuramente il tutto più vario ed eterogeneo.

Cosa c’è da aspettarsi, quindi, da Breaths Of Elder Dawns? Musicalmente un ascolto complesso, sicuramente più di quello di Alma o dei precedenti lavori della band, ma anche rispetto a quella che può essere la proposta di altre band dello stesso filone. Seppur spesso accostato a Winterfylleth, Saor, Sojourner e affini, il nome dei Windfaerer guadagna ora ulteriore distanza da questi ultimi in termini di stile. Ci sono momenti in cui il -core si fa sentire, altri in cui verrebbe da chiedersi quanto potrebbe essere devastante un lavoro a quattro mani coi Ne Obliviscaris. Spoiler: sicuramente tanto.

Dal punto di vista lirico, invece, siamo sempre lì, ancorati a una sorta di matrice naturalistico-pagana che fa riferimento perlopiù al folclore e alla tradizione iberica. A rimarcare questo elemento ci pensa immediatamente “Oxalá”, prima traccia in scaletta che porta il nome del padre celeste nella mitologia yoruba, arrivato in Brasile e oggi parte di diverse credenze locali, tra cui santeria e candomblé.

Un’ora di ricchezza tematica e complessità musicale come quella di Breaths Of Elder Dawns non è decisamente per tutti. L’ultima fatica di casa Windfaerer non sarà quella che avvicinerà nuovi adepti al genere, ma non faticherà a far scoprire la musica del quintetto a chi già naviga questo mare magnum. Molto bene così.