YGFAN – Hamvakból…
Gruppo: | Ygfan |
Titolo: | Hamvakból… |
Anno: | 2018 |
Provenienza: | Ungheria |
Etichetta: | Sun & Moon Records |
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TRACKLIST
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DURATA: | 46:54 |
L’assenza prolungata del più sognante aristocratico, per cause finno-sconosciute, termina con il ritorno su queste pagine degli ungheresi Ygfan, band che il Vostro aveva avuto modo di apprezzare grazie al disco di debutto Köd. Eccoci qui, oggi, a parlare nuovamente di questa interessante realtà e della sua ultima fatica, Hamvakból… (traducibile come «Dalle ceneri…»*), uscita pochi mesi fa sotto l’egida della Sun & Moon Records.
Il tenebroso Post– dalla vena doom di cui sono fautori gli Ygfan è ancora una volta interessante e ben riuscito: la componente atmosferica mai sovrabbondante, in chiaro stile agalloch–alcestiano, è onirica al punto tale che l’ascoltatore resta stregato dalle tessiture di ampio respiro delle sei corde. Al contempo, però, i momenti più neri risultano abbastanza furiosi da ridestarlo dal torpore e riportarlo con i piedi per terra, facendogli ribollire il sangue nelle vene, come testimonia l’eponima “Ygfan” o come esemplifica ottimamente la mediana “Csendbem…” («Silenziosamente…»*), il secondo pezzo più lungo del lotto.
La viulènza che ritroviamo nel precedente Köd non è presente in egual maniera nei tre quarti d’ora di musica contenuti nel suo successore. La Nera Fiamma splende meno prepotentemente all’interno di Hamvakból…; al suo posto, però, il quantitativo di intarsi post-rockeggianti è aumentato di pari passo. Potrei dirvi di come il processo evolutivo delle sonorità degli ungheresi sembri seguire più o meno vagamente le stesse coordinate di quello intrapreso nel corso degli anni dagli islandesi Sólstafir, in un certo senso, ma sarebbe un tentativo di paragone tra sostanze non proprio omogenee; eppure, in qualche modo, ciò continua a sembrarmi un accostamento sensato.
Insomma, i nomi tirati in ballo vi sono probabilmente noti, quindi farsi un’idea del prodotto di cui si parla in questa sede non dovrebbe essere un’impresa titanica. Hamvakból… è un bel disco: non fantastico, non ci troviamo al cospetto di un capolavoro, ma sicuramente una bella prova da parte dei Nostri. Gli Ygfan crescono, si evolvono e lo fanno in maniera interessante: chissà dove riusciranno ad arrivare!
* N.B. Ahimè, il Vostro oneironauta non ha conoscenze di lingua ungherese, si è dovuto affidare all’internet per la traduzione dei titoli di questa opera, essendo ancora in attesa dell’arrivo della copia promozionale, per cui non date assolutamente per certe le traduzioni fornite in questa sede dal sottoscritto!