ALDA – Tahoma | Aristocrazia Webzine

ALDA – Tahoma

Gruppo: Alda
Titolo: Tahoma
Anno: 2011
Ristampa: 2018
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Eisenwald Tonschmiede
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TRACKLIST

  1. In The Wake Of An Iron Wind
  2. Adrift
  3. Tearing Of The Weave
  4. Shadow Of The Mountain
  5. Wandering Spirit
DURATA: 50:00

Rilasciata ufficialmente nel 2011, la seconda prova in studio degli Alda segue il debutto eponimo del quale incarna la naturale evoluzione. Emblematica in questo senso “Tearing Of The Weave”, non inserita nel primo solo perché reputata dalla band ancora troppo acerba. Tahoma non è solo il titolo dell’album ma incarna piuttosto lo spirito con il quale le canzoni sono state scritte. Il termine scelto non è infatti casuale e rimanda al vulcano più alto presente nella zona montana della Catena delle Cascate. Preso dalla lingua parlata dall’autoctona tribù Puyallup, Tahoma significa letteralmente «Madre delle Acque». Probabile quindi il rimando al ghiacciaio presente sulla sommità del monte, da cui si dipanano i diversi torrenti e fiumi che bagnano la regione circostante.

Nel mezzo di una zona fortemente industrializzata, la montagna si staglia integra, unica portatrice di uno spirito antico e incontaminato dove è ancora la natura a regnare sovrana. È appunto a questa dicotomia che si ispirano gli Alda, una celebrazione della forze primordiali in contrapposizione alla fredda e artificiale modernità. In termini musicali, i Nostri si ricollegano, come prevedibile, a quel filone Cascadian black metal più legato ai suoni della natura e genericamente ricollegabile a Wolves In The Throne Room e Agalloch.

L’apertura è affidata a “In The Wake Of An Iron Wind”: un evocativo arpeggio di chitarra acustica, al quale si sovrappone in breve un coro sciamanico, ci scorta verso la sezione centrale del brano, dove sarà la componente più estrema a farla da padrona. I riff di chitarra, sempre evocativi e ispirati, alternano parti più veloci e dirette ad altre maggiormente introspettive e cadenzate. Durante gli undici minuti della canzone la sensazione di percorrere un sentiero, nel mezzo di un bosco antico, ci dona costantemente l’idea di poter venire a contatto con le diverse manifestazioni della natura: ora più imprevedibili e selvagge, ora più rilassanti e benevole ma sempre fuori dal nostro controllo.

I pezzi successivi non fanno altro che confermare quanto di buono messo in mostra fino a ora. La formula utilizzata è la medesima, con l’indubbio pregio di non risultare mai ripetitiva o noiosa, nonostante l’elevato minutaggio dei singoli episodi. Menzione d’onore, a mio parere, da assegnare a “Tearing Of The Weave” la cui sezione centrale, basata sull’alternanza di arpeggi acustici, strumenti tradizionali e riff di chitarra distorta decisamente melodici, vale da sola l’acquisto di Tahoma.

Nell’edizione digipak in mio possesso, ristampata quest’anno dalla Eisenwald, è mantenuta la bella copertina originale (a opera della sorella del batterista M. Korchonnoff), mentre nel libretto-poster interno la band racconta le vicende che hanno accompagnato la scrittura dell’album. Il consiglio a tutti gli amanti di questa tipologia di black metal è di spendere un’ora del proprio tempo per Tahoma. Ascolto dopo ascolto saprà infatti crescere ed evolversi, facendovi apprezzare ogni volta un aspetto o una sfumatura diversa, non percepita in precedenza.