GORGONEA PRIMA – Black Coal Depression
Gruppo: | Gorgonea Prima |
Titolo: | Black Coal Depression |
Anno: | 2010 |
Provenienza: | Repubblica Ceca |
Etichetta: | Naga Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 40:49 |
È il momento dell'assegnazione di alcuni promo di black metal e dintorni in redazione, faccio una capatina sulla pagina Myspace degli a me sconosciuti Gorgonea Prima e la prima cosa che penso è: «ma si tratta di pezzi degli Aborym dei tempi di "Fire Walk With Us"? Oppure Nysrok è tornato in formazione?». Ovviamente scarto entrambe le ipotesi, in quanto la coppia composta da Hogath (voce, chitarra, drum-machine, tastiere e campionamenti) e Tyrael (chitarra, tastiere e campionamenti) viene dalla Repubblica Ceca ed esordisce su Naga Productions.
"Black Coal Depression", come giustamente riportato dalla band, è un disco di electro-industrial black metal in cui l'influenza della band principale di Fabban è palese, principalmente del periodo fra secondo e terzo album, anche se non riesce a raggiungere l'acidità dell'uno, nè la cinica e fredda violenza dell'altro ("With No Human Intervention"); marginali invece i richiami a Diabolicum e The Berzerker. La drum machine pompa ritmiche che sanno variare dalla velocità sparata a beat più pesanti, che addirittura per pochi secondi nell'incipit di "Blast Furnace" sanno di gabber, mentre per il resto hanno un gusto ebm; lo scream è adeguato alla proposta, risultando molto simile a quanto proposto da Aborym ma senza i tocchi di genio di Attila o Prime Evil, da sottolineare però la prova volutamente sguaiata (da gruppo depressive-suicidal mi verrebbe da dire) in "Corroded Landscape", pezzo che si presenta come quello dai toni più avantgarde, beneficiando inoltre di voci pulite femminili. Anche gli effetti, i campionamenti e i vari sintetizzatori utilizzati richiamano il gruppo capitolino, con atmosfere ora più cibernetiche, ora più spaziali.
Tutti i pezzi sono ben costruiti, cercando di proporsi coerenti col contesto generale ma anche ben individuabili e differenziabili, proponendo inoltre continui cambi di tempo e atmosfera in una sorta di sali e scendi da tachicardia. Un appunto che mi sento di fare è che avrei gradito le sezioni aggressive e spinte davvero martellanti, cioè ancora più veloci e violente.
Alla luce di quanto detto, il verdetto finale su "Black Coal Depression" è positivo, i Gorgonea Prima hanno assimilato e riproposto in maniera adeguata le proprie influenze, limitando per ora la personalità. Se in futuro riusciranno a esprimere appieno questo fattore, caratterizzando la proposta musicale, calcando inoltre la mano sulle diverse atmosfere, potremmo ritrovarci per le mani un gruppo da seguire con interesse.