SOLITVDO – Militia
Il terzo capitolo della saga aristocratica targata Solitvdo giunge in sella a un destriero e si intitola Militia. La one man band di D.M. sceglie infatti la metafora cavalleresca medievale per continuare la sua crociata contro la modernità che fiacca gli animi, invece di forgiare uomini liberi e sovrani, pronti a sfidare la sorte senza alcun timore.
Il pregiato digipak realizzato da Eremita Produzioni in cento copie presenta sul fronte una copertina in bianco e nero, realizzata da Umberto d’Ottavio e perfetta a introdurre le note battagliere del disco: nessuno sfarzo o allegoria fintamente intellettuale, il focus è tutto sul cavaliere qui rappresentato attraverso armatura e spada, colui che sarà protagonista di gesta eroiche e modello da imitare. Sul retro invece appare una illustrazione a colori di uno scontro armato di epoca medievale. All’interno fanno poi bella mostra i testi e alcune citazioni di Seneca, fra cui «Non puoi sfuggire al destino, puoi solo vincerlo».
L’annuncio della battaglia imminente è affidato a un corno, che introduce l’iniziale “Raido”, prima di lasciare spazio al black metal e al semi-scream severo, arcigno e perfettamente intelligibile di D. Il tono generale della musica è sempre elegante e fiero, direi nobile eppure non sfarzoso, anche nei frangenti più cruenti degli assalti all’arma bianca, enfatizzati dalle chitarre affilate e dalla metrica incalzante del cantato. Più spesso invece c’è spazio per un respiro epico e dal sapore medievale, in concomitanza coi rallentamenti, le melodie più accentuate o i dosati inserimenti delle tastiere, mai invadenti o barocche. Insomma una celebrazione in piena regola dello scontro a duello come forma di elevazione morale.
Militia straborda di ardore e animus pugnandi a cui nessun paladino del black metal tricolore dovrebbe rimanere insensibile, perciò sellate il vostro cavallo, lucidate l’armatura e brandite la fida lama: Solitvdo e la gloria imperitura vi attendono.