Gli STORM{O} continuano a sfidare le leggi del post-tutto

STORM{O} – Ere

Gruppo: STORM{O}
Titolo: Ere
Anno: 2018
Provenienza: Italia
Etichetta: Moment Of Collapse
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TRACKLIST

  1. Taxidermia
  2. Lama
  3. Porta Dell’Attimo
  4. Praticamente Intero
  5. Preludio
  6. Meteorite
  7. Organismo
  8. Mantra
  9. Metafora Del Distacco
  10. Cenere
  11. Stasi
  12. Mimesi
  13. Attacco
DURATA: 29:08

Quando l’asticella è già stata messa così dannatamente in alto, cosa si può fare? No, non solo per il fatto che l’asticella sta in bilico tra le Dolomiti bellunesi. I nostranissimi STORM{O}, piacciano o meno perché de gustibus si cerca di non disputare, hanno definito un canone nell’underground italiano (e non solo italiano) con il precedente lavoro Sospesi Nel Vuoto Bruceremo In Un Attimo E Il Cerchio Sarà Chiuso, uscito quattro anni fa.

L’underground italiano ringrazia, dato che i Nostri si fanno carico di elaborare un hardcore figliastro devoto dei Converge, ma anche della migliore tradizione patria a cavallo tra screamo e rock cantautoriale; come la scena degli ultimi anni impone, non bisogna tralasciare ciò che tanto va post-icipato e relegato tra le dubbie etichette del post-hardcore, del post-punk, del post-metal… Insomma, più che un carico è un treno in corsa, una vagonata di sassate che arrivano dritte al punto, sia esso fisico o emotivo. Solitamente entrambi, ecco: una sorta di catarsi tra lacrime e mazzate, di certo non nuova a tanti nostri validi nomi (Marnero, Fine Before You Came, Raein, giusto per restare nell’ovvio), ma esplicata con modalità del tutto personali. Una di queste sono le 72 ore (settantadue) senza pausa in giro per la Penisola a presentare il nuovo lavoro, Ere.

Ere scavalca l’asticella senza grosse difficoltà. Non si lancia in evoluzioni inattese, certo, ma conferma pienamente il giudizio positivo che non è più su un album fortunato o su una carica live come raramente se ne vedono, quanto su una band ormai consolidata. Le sonorità di chi già li ha amati con Sospesi Nel Vuoto… riemergono, con una finitura di maggior pregio tuttavia con la medesima attitudine lo-fi che è un po’ un marchio di fabbrica. Le chitarre di Giacomo Rento meritano una menzione d’onore, così come i testi e la meravigliosa erre moscia di Luca Rocco, dalle urla forse meno laceranti in gola, ma altrettanto nell’animo. Spezzettare il disco e sezionarlo traccia dopo traccia non è funzionale, non perché i singoli brani non godano di una propria individualità distinguibile né perché Ere sia un’opera effettivamente monolitica, ma perché il disco scorre come un fiume e le sue caratteristiche già menzionate si avvicendano con naturalezza l’una dopo l’altra.

Chi già adorava gli STORM{O} avrà una nuova mezz’ora di ottimo materiale con cui espandere la propria adorazione. Chi vi scrive già lo fa.