SUSHI RAIN – Breathless | Aristocrazia Webzine

SUSHI RAIN – Breathless

 
Gruppo: Sushi Rain
Titolo: Breathless
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Madamadoré Records
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TRACKLIST

  1. Shake Your Body To The Disco Hell
  2. Something Illegal Inside My Life
  3. Don't Waste More Tears
  4. American Show
  5. Happy For Another Night
  6. Big Mistake
  7. Midnight Queen
  8. I Wanna Fall In Love
  9. Fly
  10. Chianti Wine
DURATA: 47:01
 

La musica è anche divertimento, alle volte si tende a dimenticare quanto possa essere festaiolo e coinvolgente il metal senza doversi per forza prendere troppo sul serio.

I toscani Sushi Rain combinano funk, metal, AOR e voce rappata all'interno di un album di debutto, "Breathless", che lascia davvero senza respiro, trovando nei suoi trequarti d'ora più volte il modo di far scatenare e rilassare l'ascoltatore. Di carne al fuoco ce n'è davvero tanta, il suono è devoto alla musicalità oltreoceanica di gente come Extreme, Mr. Big, Living Colour, Toto e se non fosse per la vena metallica, l'esempio dei Red Hot Chili Peppers dei primordi, quelli del periodo con Jillel Slovak, quindi più casinisti e da party, potrebbe farvi entrare nell'atmosfera creata dal loro cd.

È comunque abbastanza semplice andare a contatto con la musica, il disco è chiaramente un piatto ricco che offre la possibilità di cibarsi di brani hard-rock nei quali è pregevole il lavoro del chitarrista ("Happy For Another Night"), calarsi in ambientazioni più intime e dolci ("Don't Waste More Tears" e "Big Mistake") o dimenarsi come pazzi, facendosi letteralmente trascinare da ritmi frenetici e goliardici ("Shake Your Body To The Disco Hell"). Inoltre piazza un paio di pezzi che potrebbero richiamare gli appetiti radiofonici ("American Show", "I Wanna Fall In Love" e "Fly"), mentre la regina del lavoro è "Something Illegal Inside My Life", colorita, esagitata e incontrastata dominatrice del lotto.

Zero noia, nessun attimo di stop evidente, le canzoni sono adornate con innesti di sax, tastiere e percussioni che vanno a supportare le ottime prestazioni del batterista Azusu e della sei corde di MADame MADness. La produzione invece è il punto sul quale si potrebbe discutere: la tipologia di suoni e le scelte adottate necessita di una pulizia e di una cura non presenti in "Breathless"; certamente questo lo rende particolarmente genuino, mettendo però il basso in più di una circostanza in rilievo in maniera invasiva si è corso il rischio di fare qualche lieve e ahimé percettibile danno.

I Sushi Rain sono interessanti, se la giocano e si dilettano, non ponendosi problemi, scherzando e divertendosi con la musica come si farebbe con un amico di vecchia data col quale poter condividere momenti spensierati. Tutto ciò fuoriesce emotivamente in ogni singola traccia ed è perciò un piacere far girare nello stereo "Sushi Rain", ponendo di lato il grigiore e facendo entrare in casa un po' di spensieratezza.