SOULLINE: IL PALCO COME DIPENDENZA
Gruppo: | Soulline |
Fondazione: | 2000 |
Provenienza: | Svizzera |
Contatti: | |
Discografia:
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Poco tempo fa sono incappato nei Soulline, melodic death metallers ticinesi (sì, proprio da quell'angolo italofono in Svizzera), e ho colto l'occasione per trascinarli nella redazione di Aristocrazia, per sottoporli a un terzo grado.
Chi sono i Soulline?
Lore: Siamo un gruppo metal nato diciotto anni fa senza troppe pretese, all'ombra dei castelli di Bellinzona. Negli anni abbiamo instaurato un ottimo rapporto con il palco e non riusciamo a starcene per troppo tempo senza suonare in qualche tour.
A quali progetti lavorate attualmente?
Lore: Il nostro nuovo album "The Deep" uscirà il prossimo 19 settembre 2018. Non vediamo l'ora di poterlo presentare e ripartire on the road.
Come immaginate il vostro futuro?
Lore: Ognuno di noi ha la sua strada da intraprendere: una famiglia, un lavoro, ma in qualche modo troveremo il tempo anche per i Soulline. Siamo ben consci del fatto che non vivremo mai di musica, è quasi impossibile in Svizzera riuscirci facendo questo genere, ma è la nostra passione e alla fine i nostri sforzi ci danno sempre molte soddisfazioni e momenti indimenticabili.
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Titolo: | Oblivium |
Anno: | 2007 |
Etichetta: | Autoprodotto |
TRACKLIST
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DURATA: | non disponibile |
1. Di che cosa parla "Oblivium"?
Marco: "Oblivium" è il nostro primo album e contiene ancora delle canzoni a radice heavy metal degli esordi, dove i testi erano scritti dal primo batterista Jack e dal bassista Dino. Con l'arrivo di Ema dietro le pelli nel 2005, il death metal comincia a fare capolino e Klod inizia a scrivere i testi. Rispetto agli EP di inizio carriera ("Apocalyps" del 2002 e "Burn In Eternity" del 2004), le canzoni di "Oblivium" sono quindi meno fantasy e più di matrice urban dai contenuti profondi, legati alla vita di tutti i giorni.
2. Un aneddoto, ricordo e/o sentimento collegato a questo album?
Lore: "Oblivium" ci portò molta fortuna, visto che con questo materiale ci siamo imposti al concorso W.O.A. Metal Battle Switzerland che ci ha permesso di suonare al prestigioso Wacken Open Air in Germania nel 2008. Ci siamo trovati nello stesso festival con alcuni dei nostri idoli di sempre come Iron Maiden e Opeth: una figata! Questo evento ci ha portato poi a iniziare a suonare regolarmente in tutta la Svizzera in locali come Z7, Transilvania, Les Docks, Kofmehl e tanti altri. A luglio 2017 abbiamo festeggiato il decimo anniversario dell'uscita di "Oblivium", suonando con la formazione storica di quegli anni in due concerti e riproponendo quelle canzoni, è stato memorabile.
3. Qual è la canzone chiave, quella capace di riassumere l'album e perché?
Marco: "Drunk" è un inno alla vita. Nella vita si può anche eccedere ogni tanto, ma è importante avere coscienza e rispettarla. Suonarla in sede live, in situazioni di euforia generale, è sempre molto soddisfacente. Per anni "Drunk" è stata la canzone che chiudeva i nostri concerti, l'abbiamo anche ri-registrata in "Welcome My Sun" nel 2015.
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Titolo: | The Struggle, The Self And Inanity |
Anno: | 2010 |
Etichetta: | Quam Libet Records |
TRACKLIST
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DURATA: | 39:35 |
1. Di che cosa parla "The Struggle, The Self And Inanity"?
Marco: Ti racconto un aneddoto che non abbiamo mai svelato a nessuno. Questo album è stato il più difficile per la band, perché per la prima volta ci siamo affidati a un produttore e quindi a un parere esterno alla band. Quando siamo entrati in studio, tutti i testi erano pronti e raccontavano di episodi di vita ma la particolarità era che erano scritti al noi, perché eravamo davvero uniti e volevamo rimarcare questa unità anche nei testi. Il processo di registrazione però ha subito molte discussioni tra produttore e membri, e anche tra noi stessi. Queste divergenze hanno portato Klod a riscrivere completamente i testi il giorno prima di entrare a registrare le voci e con nostra grande sorpresa erano scritti in prima persona… e sono sicuro che se andiamo a fondo con i significati di certi passaggi, qualche frecciatina ce la siamo beccata tutti, vero Klod? [sorride]
2. Un aneddoto, ricordo e/o sentimento collegato a questo album?
Lore: Con "Struggle" abbiamo iniziato a girare l'Europa con tre tour di spalla a Vader, Rotting Christ e Pro-Pain. Esperienze incredibili che rimarranno indelebili nella nostra memoria. Fu anche l'inizio di diversi cambi di formazione, tutti amichevoli: Ema (batteria), Dino (basso) e Zuri (tastiere) lasciarono la band durante la fine di questo periodo. Al loro posto arrivarono Yuvi alla batteria e Miles al basso, due elementi che daranno moltissimo alla causa Soulline.
3. Qual è la canzone chiave, quella capace di riassumere l'album e perché?
Lore: Con questo album abbiamo preso una direzione stilistica più marcata, diventando a tutti gli effetti un gruppo Melodic Death Metal. Non saprei cosa scegliere, ma dico "The Needs Of Mankind": l'ho scritta subito dopo un funerale e mi è sempre rimasta in qualche modo nel profondo.
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Titolo: | We Curse, We Trust |
Anno: | 2012 |
Etichetta: | Mighty Music |
TRACKLIST
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DURATA: | 34:36 |
1. Di che cosa parla "We Curse, We Trust"?
Miles: "We Curse We Trust" è un concept e una analisi della società moderna globalizzata che opprime qualsiasi individualità e nega l'affermazione di tutto quanto è diverso o fuori dal coro, in quanto potrebbe disturbare l'ordine prestabilito. Le persone sono marionette e devono marciare a comando, per i sentimenti non c'è posto, chi sgarra viene eliminato.
2. Un aneddoto, ricordo e/o sentimento collegato a questo album?
Lore: Ultimo album con Klod alla voce (sostituito da Ghebro a inizio 2013), mixato dal leggendario Peter Tägtgren, è stato un album per certi versi ambizioso. Purtroppo i buoni propositi della casa discografica dell'epoca si sono rilevati poco produttivi. Siamo comunque felici di questo disco, che ci ha portato di nuovo in tour in tutta Europa con Illdisposed, Pro-Pain e in Svizzera con i Sepultura. Facemmo un bel passo avanti a livello musicale, soprattutto nelle performance dal vivo.
3. Qual è la canzone chiave, quella capace di riassumere l'album e perché?
Lore: "The Curse In Our Minds" è l'opener dell'album e fino a poco tempo fa anche la opener di tutti i nostri concerti. Fu l'ultimo pezzo che scrissi appena prima di entrare in studio e da subito ci entusiasmò. Tuttora la reputo una delle nostre migliori canzoni.
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Titolo: | Welcome My Sun |
Anno: | 2015 |
Etichetta: | Seo Records |
TRACKLIST
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DURATA: | 35:53 |
1. Di che cosa parla "Welcome My Sun"?
Miles: "Welcome My Sun" è un concept sulla vita e lo sviluppo personale di un uomo (o di una donna), dalla nascita all'infanzia, dall'adolescenza alla maturità, fino alla sua morte. Ogni canzone percorre una di queste tappe fondamentali dell'esistenza di tutti noi.
2. Un aneddoto, ricordo e/o sentimento collegato a questo album?
Lore: Dopo l'uscita di questo album abbiamo trascorso il nostro miglior periodo live. In tour con Six Feet Under, Moonspell, Textures e alcuni concerti di spessore in Svizzera con Amorphis (una delle nostre band preferite), Eluveitie, Destruction e Soulfly. Quando Yuvi (batteria) lasciò la band a fine 2016 in un momento di totale euforia, ci fu un vero e proprio shock nel gruppo, pensavamo che fosse arrivato il capolinea. Al suo posto arrivò Matt e pian piano siamo ripartiti più carichi di prima.
3. Qual è la canzone chiave, quella capace di riassumere l'album e perché?
Lore: In questo album abbiamo iniziato a inserire delle influenze hardcore metal, grazie anche alla potentissima voce di Ghebro e un po' di elettronica. Il risultato è stato per noi eccellente. Ho dedicato l'album alla nascita di mio figlio, da qui anche il titolo "Welcome My Sun", scelgo quindi la titletrack che riassume al meglio l'energia e le forti melodie presenti nel disco.
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Titolo: | The Deep |
Anno: | 2018 |
Etichetta: | Profane Records |
TRACKLIST
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DURATA: | non disponibile |
1. Di che cosa parla "The Deep"?
Miles: È la discesa nell'abisso dell'animo umano. Una deep full immersion nella caotica realtà che ci circonda, ma che è anche parte di noi.
2. Un aneddoto, ricordo e/o sentimento collegato a questo album?
Lore: Questo album è una sorta di rinascita. L'abbiamo scritto e registrato con molto entusiasmo. La copertina di Seth Siro Anton è spettacolare. Purtroppo sarebbe dovuto uscire in primavera, ma per motivi organizzativi abbiamo dovuto posticipare. Ci siamo dunque trovati a maggio con un tour (insieme agli Illdisposed) senza un nuovo album da presentare, ma essendo ormai tour addicted non siamo riusciti a dire di no e ci siamo andati… L'è stai bel!
3. Qual è la canzone chiave, quella capace di riassumere l'album e perché?
Lore: Ogni nostro album è in qualche modo diverso l'uno dall'altro, in "The Deep" sono ritornate alcune parti vocali pulite (totalmente assenti nel precedente "WMS"). Siamo molto soddisfatti di tutte le canzoni. Scelgo "Leviathan", che è il primo singolo nonché la prima canzone dell'album che abbiamo suonato dal vivo. Un pezzo che riassume i Soulline di oggi al 100%.
Vi ringraziamo per la vostra disponibilità. A voi l'ultima parola
Lore: Un grazie ad Aristocrazia e a tutti gli appassionati per il supporto che da sempre date ai gruppi della scena metal underground.