NÉANT – Néant

Arrivi per il gattino tra i fiori in copertina, resti per la musica. Checché ne dica il popolino urlante, Francia e Italia insieme fanno grandi cose. Aggiungendoci la Russia, sembra quasi di catapultarci nella cultura del Grand Tour di una manciata di secoli fa.

Prendi ad esempio Void, voce e compositore afferente alla cricca d’Oltralpe di Non Serviam, Biollante e Hiverlucide. Uniscilo a Kariti, russa in Italia, musicista e poeta eccellente. Agita. Ottieni… nessuno. Néant. Ti trovi dinnanzi una creatura bicefala ma direzionata con solidità e coesione, unione ben ponderata di trip-hop e black metal.

A inizio settembre 2023, si materializza un EP. Il prodotto resiste nei principi saldamente monolitici di Néant e li spalma su quattro tracce sempre simili a sé stesse e mai uguali. La voce di Kariti guida l’ascoltatore attraverso le stanze dalle pareti costruite da Void con mattoni la cui distinzione tra analogico e digitale risulta stucchevole. La mappa del palazzo viene tracciata dai bei testi di Kariti, devoti al nichilismo e all’antifascismo.

Il terzo d’ora che intrattiene le nostre orecchie mantiene alto l’interesse e resta omogeneo in termini di qualità. Una personalissima preferenza è verso il secondo pezzo, “Наш век”, per l’incredibile trama intrecciata dall’armonia della lingua russa con il tessuto sonoro.