Extrema Ratio #72: 18/05/23-24/05/23| Aristocrazia Webzine

Extrema Ratio #72: 18/05/23-24/05/23

Torna il consueto appuntamento del mercoledì con Extrema Ratio, la rubrica settimanale targata Aristocrazia dedicata alle nuove uscite (appena pubblicate o imminenti) del panorama black e death metal underground. Episodio numero settantadue, con le seguenti band protagoniste: None, Garoted, Teitan, Scolopendra, Rană, Liquid Flesh, Dratna, Pandrador.

G.E.F.


1. None – “Rest” (da Inevitable, atmospheric-depressive black metal)

Etichetta: Hypnotic Dirge Records
Data di pubblicazione: 11 giugno 2023

Ad aprire l’appuntamento odierno di Extrema Ratio sono gli statunitensi None, forse una delle band più chiacchierate dell’ultimo decennio per quanto riguarda la deriva più atmosferica del depressive black metal. Inevitable è il quarto album degli americani, in uscita a giugno.

I dieci minuti e mezzo dell’unica traccia finora diffusa, intitolata “Rest”, restituiscono un’atmosfera soffusa e malinconica, dove l’approccio volutamente low-fi delle chitarre costruisce un bell’accompagnamento per le strutture lugubri e melodiche delle parti lead. Emerge un certo sapore al tempo stesso trionfale e disperato, un po’ alla stregua di Austere e Thy Light, mantenendo comunque una batteria con un ruolo di sfondo che non va mai oltre il downtempo. Nel complesso, i None si confermano tra le realtà più interessanti della scena depressive black metal attuale.


2. Garoted – “Rites Of Sinister Defilement” (da Bewitchment Of The Dark Ages, death metal)

Etichetta: Lavadome Productions
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023

Spazio ora al death metal dei Garoted, altra band statunitense dalle sonorità però decisamente diverse. Il gruppo, ora di base a Kansas City, pubblicherà in questi giorni il suo quarto album, dal titolo Bewitchment Of The Dark Ages.

Portatori di suoni caldi e taglienti, i Garoted farciscono il loro death metal con un basso molto presente, tempi serrati e riff particolarmente violenti, a volte vicini a lidi thrash. L’approccio della band è decisamente old school con suoni chiaramente novantiani, ma al tempo stesso è interessante perché molto diverso da quello dei soliti gruppi che cercano di inserirsi nel revival del death metal anni Novanta. Insomma, pur non avendo un’enorme originalità, i Garoted si fanno notare per personalità e scelte interessanti in sede di mixing e mastering, aspetto in cui riescono a differenziarsi da molti loro colleghi.


3. Teitan – “Insectoid” (da In Oculus Abyss, experimental black metal)

Etichetta: Onism Productions / Void Wanderer Productions
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023

Più volte ho tessuto le lodi della scena black metal olandese in passato, tra le più interessanti di tutta Europa. Ne fa parte anche Teitan, un solo project che qualche anno fa si era fatto notare per il suo debutto, dal titolo Weight Of The Void. A distanza di quattro anni, il progetto olandese pubblicherà il nuovo album In Oculus Abyss.

Prendendo spunto, almeno in parte, da band quali Dodheimsgard e Mayhem più sperimentali (diciamo quelli di Grand Declaration Of War e Ordo Ad Chao), Teitan disegna il suo assalto sonoro partendo da una base chiaramente black metal, ma insistendo su elementi esterni al genere, in particolare ambient e industrial. Ne risulta un mix piuttosto omogeneo, che non disdegna di avventurarsi verso lidi anche lontani dall’inizio dei brani, dando così un’idea di progressività di fondo. Nel caso, è da recuperare anche il precedente EP Vákuum, già con diversi segnali di crescita.


4. Scolopendra – “Żubr​ó​wka for Breakfast” (da VM18, death metal)

Etichetta: Caligari Records / Nuclear War Now! Productions
Data di pubblicazione: 31 luglio 2023

Tocca adesso alla band italiana di oggi, vale a dire i veneti Scolopendra. Forti di un’estetica rétro e smaccatamente death metal, i due patavini vantano una certa esperienza nella scena underground, essendo i membri principali degli ottimi Abhor. VM18 è il secondo album del duo, in uscita questa estate.

Come dicevo, il disco sembra uscito dalla fine degli anni Ottanta, sia per l’estetica che per i suoni e l’intento di fondo. Gli Scolopendra, infatti, non sono interessati a cercare nuove strade, ma piuttosto a recuperare vecchie idee, come quando il death e il black metal sembravano più che altro versioni grezze e decrepite del thrash e dell’heavy. Quello degli Scolopendra è quindi una sorta di viaggio nel passato, dove il focus torna a pieno titolo sulla centralità del riff. Prendete poi “Żubr​ó​wka For Breakfast”: vi sfido io a non cantare a squarciagola «rock and roll and six six six»!


5. Rană – “L​ä​utern” (da Richtfeuer, crust-post-black metal)

Etichetta: Breath:Sun:Bone:Blood
Data di pubblicazione: 16 giugno 2023

Primo album in arrivo per i tedeschi Rană, band che si era fatta notare un paio di anni fa per l’EP Armament. Il disco si intitola Richtfeuer ed è anticipato dall’impegnativo singolo “Läutern”, di ben undici minuti di durata.

Fondamentalmente quel che propongono i Rană è ciò che è già stato portato al successo da band come i compatrioti Downfall Of Gaia. Il che significa un misto di crust e post-black metal con elementi di sludge atmosferico, dove momenti più furiosi e stacchi acustici si alternano, con dei crescendo che richiamano alla mente tipiche strutture post-rock. Questo però non significa che i Rană non siano una band di valore, anzi lo fanno dannatamente bene e possono essere una validissima alternativa se si è alla ricerca di queste precise sonorità.


6. Liquid Flesh – “Tapage Nocturne” (da Dolores, death metal)

Etichetta: Time To Kill Records
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023

Terzo disco per i deathster francesi Liquid Flesh, dall’estetica piuttosto particolare per una band del genere. Per la pubblicazione del nuovo Dolores si sono affidati all’italiana Time To Kill Records.

I francesi hanno queste copertine piuttosto peculiari, dove il personaggio di turno vede lentamente squagliarsi il proprio volto, come se fosse… carne liquida appunto. Un’idea di questo tipo viene fatta emergere anche dalla musica, che si esprime in un death metal vecchia scuola e ricco di venature heavy-thrash. Bolt Thrower, Master, Autopsy, Cancer sono tutti buoni termini di paragone, anche se la band francese risulta avere dignità e personalità proprie.


7. Dratna – “Fomóraigh Reign” (da Fomóraigh, black metal)

Etichetta: Fiadh Productions
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023

Si resta sempre in Europa, con la one man band nordirlandese Dratna, ideata dal polistrumentista Andrew McKenna. Fomóraigh è un disco black metal che sa decisamente di Irlanda, sia per le tematiche sia perché prodotto da Fiadh Productions, che è di base negli USA ma la cui proprietaria, Bariann Tuite, è di origini irlandesi.

Introdotto da lugubri tastiere, il singolo “Fomóraigh Reign” rivela un black metal tendenzialmente mid-tempo, dove è presentissimo il ruolo della voce, a tratti persino un po’ invadente. La presenza delle tastiere però risulta molto azzeccata, e restituisce alla traccia (e all’album) quell’idea di folklore irlandese perduto, oscuro e misterioso che permea l’intero disco, dedicato per l’appunto ai fomóraigh, una razza di esseri soprannaturali e mostruosi tipica della mitologia locale. Non si tratta di un’opera che probabilmente cambierà la vita di chi la ascolta, tuttavia vanta elementi di sicuro interesse.


8. Pandrador – “Hvergelmir” (da Seiðr, blackened death metal)

Etichetta: Pagan Records
Data di pubblicazione: 26 maggio 2023

Chiudo l’appuntamento #72 volgendo lo sguardo all’Est Europa, in particolare alla Polonia, patria dei deathster Pandrador. Il quartetto di Rzeszów sta per pubblicare il suo secondo album Seiðr, che già dal titolo tradisce una certa fascinazione per la mitologia nordica.

Forte di una produzione decisamente moderna e potente, il primo singolo del disco, “Hvergelmir”, è accompagnato da un video molto suggestivo che offre l’idea corretta del setting lirico dei polacchi. Tra dissonanze dal sapore black metal e lead melodici, il death metal dei Pandrador si inserisce in una concezione del genere sì estrema ma molto rinnovata, nella quale vengono presi elementi tipici degli anni Novanta (come la fascinazione per la mitologia nordica), e portata su un livello interpretativo diverso.