NANOWAR OF STEEL – Stairway To Valhalla
Sono fortemente in difficoltà nel parlare di un disco parodistico: perché, parliamoci chiaro, con che serietà potrei mai descrivere l’aulicità stilistica dei testi, o la ricercatezza delle melodie? Quindi no, per questa volta lo spirito Aristocratico che ci segna tutti sarà abbandonato, in favore di qualcosa di più semplice: il cazzeggio. In fondo Stairway To Valhalla non può essere preso in altra maniera, pur rivelandosi tecnicamente un album maturo.
Oddio, parlare di maturità in questi casi fa piuttosto ridere, obiettivo che i Nanowar Of Steel raggiungono senza problemi con praticamente ognuno dei brani. Certo, “Barbie, MILF Princess Of The Twilight” con Fabio Lione è decisamente il punto più alto, musicalmente e ironicamente, ma è inevitabile che l’effetto sia ripetuto anche per gli altri pezzi. Come nel caso di “Call Of Cthulhu”, devastante rilettura del nostro Grande Antico preferito, la serratissima “Heavy Metal Kibbles”, la dissacrante e scientifica “Uranus”, o perfino la divertentissima spiegazione di “Images And Swords” che è assolutamente innegabile. Il repertorio del nostro bel gruppo prende a piene mani da hard rock, heavy metal, power metal e perfino dal bellissimo musical Hair: insomma, Gatto Panceri 666 e soci non solo sono riusciti a riproporre la propria verve satirica e fuori di testa, ma hanno mescolato capisaldi della musica in maniera sopraffina; mi permetto di dire, più che in passato.
Non manca qualche momento meno ispirato, com’è giusto che sia in un disco che contiene ben diciotto brani, anche se forse dovrei direi fin troppo carico di rimandi e riferimenti: un caso è “Vegan Velociraptor”, canzone divertentissima con un ritornello che vi rimarrà in testa per sempre, ma che sonoramente soverchia un po’ per il troppo testo. Alla fine parliamo di cercare il pelo nell’uovo: analizzando Stairway To Valhalla, non c’è un aspetto che non sia stato curato o che non risulti adatto allo scopo. Perfino le conclusive “The Quest For Carrefour” e “Hail To Liechtenstein” danno il colpo di grazia finale, immortalando tutti i componenti del gruppo come musicisti poliedrici ed estremamente talentuosi: la prima è un grande tributo ai Blind Guardian, con una simpatica interpretazione di Hansi (davvero, complimenti a Potowotominimak e a Mister Baffo); la seconda invece in compagnia di Alessandro Del Vecchio. Piccolo elogio anche al digipak in cui è contenuto il disco, disegnato da Potowotominimak e davvero molto piacevole da vedere.
Bravi ragazzi, siete più che meritevoli della nomina di “Sottosegretari alla presidenza della repubblica del Truemetal”.