・・・・・・・・・ – CD | Aristocrazia Webzine

・・・・・・・・・ – CD

 
Gruppo: ・・・・・・・・・
Titolo: CD
Anno: 2017
Provenienza: Giappone
Etichetta: Trash-Up!! Records
Contatti:

Sito web  Twitter  Youtube

 
TRACKLIST

  1. Tokyo
DURATA: 01:12:47
 

Un nome composto da nove puntini e un titolo per nulla eloquente non ci danno molte indicazioni sul contenuto del disco che stiamo per analizzare. E se aggiungiamo il fatto che i membri sono noti per mostrarsi con il volto parzialmente coperto, il mistero si infittisce.

Andiamo con ordine: quello che — per comodità — chiameremo Dots è un gruppo di idol al proprio debutto ufficiale, dopo un EP intitolato "しゅわしゅわ" («shuwa-shuwa», parola onomatopeica riferita alle bollicine di una bevanda frizzante) che anticipava proprio questo lavoro. Le tracce presenti in quel breve assaggio sono state fuse insieme ad altre in un unico brano, la cui durata complessiva supera ampiamente l'ora. Il concept del gruppo è presumibilmente legato all'ambiente cittadino, in particolare alla capitale Tokyo; tant'è che, cercando informazioni nel web, si possono trovare dichiarazioni quali «Tokyo = Città = Idol».

Il musicista Ambient-Drone Hakobune ha offerto un grande contributo a questo lavoro: i vari episodi sono legati da intermezzi atmosferici-rumoristi caratterizzati da suoni celestiali e/o disturbati uniti a field recording provenienti probabilmente proprio dalla capitale nipponica. Lo Shoegaze spesso velato di Synth Pop diventa, quindi, ancora più etereo, con le voci leggiadre delle idol a donare un ulteriore tocco angelico.

Il suono cristallino delle chitarre — distorto e saturo di effetti, eppure raffinato — agisce come un immenso, flebile banco di nebbia: incapace di bloccare una luce così paradisiaca, non può che renderla più evanescente; ci si ritrova travolti da emozioni forti e al contempo delicate, con questa sorta di vapore luminescente a isolarci dal resto del mondo. L'orecchiabilità delle parti vocali e delle linee di basso, unite ai ritmi elementari, rendono l'ascolto semplice e assimilabile al Pop — specialmente nel secondo brano — ma comunque perfettamente in grado di portare l'ascoltatore in uno stato riflessivo; "ねぇ" ("Nē") e "スライド" ("Suraido", "Slide").

Questo è ciò che succede per i primi ventidue minuti circa; da lì in poi… il caos. I restanti cinquanta minuti sono, infatti, qualcosa di totalmente inaspettato in un disco dell'ambiente idol, essendo costituiti esclusivamente da Noise. Registrazioni provenienti dai concerti del gruppo sono state utilizzate — apparentemente aggiungendo ben poche elaborazioni ulteriori — da Hakobune per creare un lungo collage di suoni disturbanti nel quale non c'è spazio per la dolcezza tipica J-Pop. Una scelta di questo tipo farà sicuramente storcere il naso anche a molti seguaci della scena alt-idol, eppure il disco funziona e riesce a intrattenere — principalmente come ascolto in sottofondo ad altre attività — con variazioni poste al momento giusto e pattern quasi impercettibili sfruttati per dare una sorta di continuità ad alcuni passaggi.

Sia la scena Shoegaze che quella Noise sono decisamente attive in Giappone e il progetto Dots sembra aver seguito attentamente le lezioni dei propri connazionali, tanto da riuscire a portare alla mente nomi di colossi quali Merzbow e Masonna durante la lunga fase rumoristica: provare per credere e — soprattutto — per capire di che tipo di performance stiamo parlando.

Questo "CD" rappresenta l'ennesimo passo avanti verso l'estremizzazione di un mondo che — fino a pochi anni fa — era fatto esclusivamente di zucchero e arcobaleni; le Dots ribaltano questa idea su più fronti: a partire dall'anonimato dei membri, in netto contrasto con le foto postate quotidianamente da molte idol; le scelte stilistiche, lontane sia dai suoni edulcorati tradizionali, sia dal Metal moderno di facile presa che ultimamente appare spesso in questo mondo; infine, il debutto ufficiale affidato a un brano di settanta minuti. Considerando i generi coinvolti, il disco potrebbe facilmente essere apprezzato anche senza essere appassionati di idol: basta avere il coraggio di affrontare una creatura così difficile.