Pagan black metal sulla Via della Seta con i Darkestrah

DARKESTRAH – Embrace Of Memory

Gruppo: Darkestrah
Titolo: Embrace Of Memory
Anno: 2005
Ristampa: 2019
Provenienza: Kirghizistan / Germania
Etichetta: Shaytan Productions
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TRACKLIST

  1. Embrace Of Memory
  2. Black Cathedral
  3. Sign Of War
  4. Akyr Zaman
  5. Human Hopes
  6. Primitive Dance
  7. Marching Of The Hordes [cover Pagan]
DURATA: 49:16

Nella seconda metà degli anni Zero, nel pieno del mio corso di laurea in letterature comparate, mi lanciai nell’infinita ricerca di progetti legati al metal originari dei posti più inusuali e dalle caratteristiche più insolite. Al tempo, restai decisamente sorpreso dalla scoperta dei Darkestrah, gruppo black metal che trasudava paganesimo delle steppe dell’Asia Centrale, con tutto il suo carico di cavalcate, battaglie, miti della Via della Seta e quant’altro.

La band, al momento di base in Germania e con il solo batterista Asbath ancora attivo dai tempi della fondazione, mosse infatti i suoi primi passi in Kirghizistan; anche l’uscita di Embrace Of Memory nel 2005 contribuì a metterla sulla mappa del black metal undergound, verso una graduale crescita che l’avrebbe portata a lavorare con la Osmose Productions per l’uscita di Манас (“Manas”) nel 2013. Quel disco rappresentò anche l’ultimo episodio della lunga collaborazione con la cantante Kriegtalith, prima che i Darkestrah si lanciassero sul sentiero dell’etichetta canadese Shaytan Productions, specificamente «focused on Asian inspired black metal».

Negli anni, questa collaborazione ha portato a varie ristampe dei vecchi lavori della band, spicca però uno split con le oscure leggende del metal saudita Al-Namrood, per il quale fu scelto proprio uno dei brani contenuti in Embrace Of Memory, “Akyr Zaman”, reinterpretato in chiave più folk e atmosferica. Con l’uscita di questa nuova ristampa in vinile dell’intero album, l’operazione archeologica attraverso la Via della Seta dell’etichetta compie un altro passo importante nella ricostruzione del mito dei Darkestrah e delle divinità guerriere che popolano il loro mondo, completando così l’intero catalogo pre-Osmose.

Il disco in sé è abbastanza acerbo, d’altronde si tratta della seconda opera di una band ancora molto vicina all’approccio razzie & cavalcate dalle pagan vastlands come i Behemoth primissima maniera. Questo ponte con la scena pagan black di fine anni ’90 viene ulteriormente rinsaldato con l’inserimento della cover di “Marching Of The Hordes”, uno dei brani simbolo della formazione turca Pagan, alla fine del vinile. In generale, Embrace Of Memory mette insieme alcune delle cose che i Darkestrah svilupperanno nei loro dischi successivi, al tempo con un inglese ancora piuttosto incerto e un orizzonte concettuale e compositivo in fase di definizione; su tutti, emergono sempre di più un amore sconfinato per il mid-tempo e — l’abbiamo già detto? — per le steppe e i miti del Kirghizistan. In questo senso, il successivo Epos sarà un lavoro decisamente più maturo e completo.

In breve, l’operazione di recupero in vinile del vecchio catalogo dei Darkestrah da parte della Shaytan è un modo per avvicinarsi a una nuova area del black metal, scavando tra monili, sangue e sabbia attraverso l’enorme continente che unisce Kirghizistan e Germania, in attesa di scoprire se questa collaborazione porterà anche all’uscita di un nuovo disco sotto l’egida dell’etichetta canadese.