NOON – 775 Lumière
Gruppo: | Noon |
Titolo: | 775 Lumière |
Anno: | 2013 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Desert Fox Records |
Contatti: | Bandcamp |
TRACKLIST
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DURATA: | 36:10 |
Mi ero già lasciato positivamente impressionare dai Noon in occasione della serata che li vide aprire per Jex Thoth e Karma To Burn; adesso, a un paio di mesi da allora, colgo con gran piacere l'opportunità di parlarvi di "775 Lumière", album di debutto del quartetto piacentino.
Prima di tutto, qualche nota biografica: i Noon nascono nel 2011 per volontà di Stefania Savi (voce e chitarra) e Caterina Mozzi (basso), già conosciute nel panorama Stoner italico con gli Stake-Off The Witch. Dopo aver reclutato Marco Murtas (voce e chitarra) e Alberto Maffi (batteria), il neonato progetto è pronto per mettersi in moto e il risultato è il disco che mi ritrovo tra le mani.
Primo e interessante aspetto da notare è il minimo comune denominatore che domina l'intero lavoro: iniziando dal titolo, continuando sull'immagine di copertina e arrivando ai titoli delle canzoni, appare evidente come il parto dei Nostri sia un caleidoscopico omaggio al mondo cinematografico. Ogni singolo episodio in scaletta è stato elaborato traendo ispirazione da film piuttosto famosi (da "Il Silenzio Degli Innocenti" a "Apocalypse Now", da "Natural Born Killers" a "Pulp Fiction", da "Dracula" a "Twin Peaks") e cerca di ricrearne le atmosfere e le emanazioni, inserendo anche citazioni o spezzoni di dialoghi estrapolati dalle pellicole in questione.
Tracce come "Screaming Lambs", "Kurtz" e "Mina And The Count" sono raccoglitori che riuniscono al proprio interno le numerose sfaccettature stilistiche del più classico Stoner Rock e che di conseguenza pagano tributo alle imprescindibili influenze di gruppi del calibro di Kyuss e Fu Manchu. Nonostante le innegabili derivazioni però, i Noon sono molto bravi nel variare la propria offerta, ed ecco quindi che ombrosi momenti Doom stendono pesanti teli scuri su polverosi sentieri desertici: le vie che percorriamo ci condurranno a psicosi inspiegabili, ci spingeranno verso scenari tutt'altro che desiderabili e ci mostreranno malsane passioni perverse.
In pezzi come "N.B.K.", "Dirty Harry" e "Pumpkin And Honey Bunny" viene invece messo in mostra uno sfrontato e arrembante Hard Rock che — ovviamente — non rinuncia mai alle consuete striature Stoner: il risultato è un autoarticolato ricolmo di riarsa adrenalina che ci travolge senza pietà. Il duetto dietro ai microfoni (sempre sugli scudi la graffiante e grezza voce di Stefania) completa a meraviglia uno schema compositivo che delinea i contorni di un collage composto da spaccati di parecchie personalità disturbate e ingovernabili.
Altrettanto degna di menzione è la capacità dei Noon di ricoprire l'esagitata pulsione muscolare dello Stoner con un velo di soffusa acidità musicale: "Reservoir Dogs", "F.W.W.M." e "Midnight Express" evocano atmosfere pennellate di colori forti, all'occorrenza più scuri o lisergici. Le fitte trame di riff ruvidi vengono intervallate da cavalcate di livoroso dinamismo, gli scenari creati mutano in continuazione, l'umore generale viene piegato alle esigenze di ogni episodio e ciò che ne risulta è una poliedrica dimostrazione di personalità.
"775 Lumière", nonostante gli inevitabili dazi di derivazione che paga, è un disco brillante, energico e, soprattutto, bellissimo. I Noon si sono candidati a ritagliarsi un posto tra le file della scena Stoner che conta e questo primo lavoro ne è una prova inconfutabile. Fatevi un favore, un grande favore: non lasciatevi sfuggire un debutto di così alta levatura!