Pillole di male #5: Sommo Inquisitore, Dreariness, Sanctuaire | Aristocrazia Webzine

Pillole di male #5: Sommo Inquisitore, Dreariness, Sanctuaire

Quando parliamo di musica cerchiamo di farlo nel modo più approfondito ed efficace possibile, sviscerando aspetti salienti quali i contenuti dei testi ma evitando le sterili sbrodolate di un’analisi traccia per traccia forzata. Per questa ragione avere fra le mani il disco fisico è una necessità oltre che una gratificazione: studiare il libretto, verificare la qualità audio del supporto, ammirare la copertina. Talvolta però non è possibile ricevere il materiale promozionale o acquistare il cd/vinile/musicassetta in prima persona per una serie di motivi economici o logistici: perché magari prodotto in numeri limitatissimi (anche oltreoceano), troppo costoso, oppure già esaurito o ancora in attesa di essere stampato. In tutti questi casi solitamente avremmo alzato le mani, nonostante la qualità delle opere ascoltate, e ci saremmo dedicati ad altro, privando però i lettori di una occasione di conoscenza, seppur parziale. Fino a oggi. Perché la rubrica Pillole Di Male arriva per colmare questa lacuna: non vere e proprie recensioni, piuttosto dei consigli per gli ascolti in pastiglie… ma senza effetti collaterali! Un modo per stuzzicare il vostro appetito musicale e condividere quanto ci ha appassionato fra le uscite underground più recenti.


Sommo Inquisitore – Sommo Inquisitore

(Autoprodotto, 14 maggio 2021)

Leggi Sommo Inquisitore, ascolti Rosae Crucis. Anno Mille è infatti l’album di debutto scritto durante il lockdown di aprile 2020 del nuovo progetto di Ciape (Giuseppe Cialone), storico leader del gruppo heavy metal romano e cantante dei TIR, qui in compagnia del fidato Piero Arioni alla batteria (altro membro della Rosacroce) e Andrea Mattei addetto a chitarra, basso e tastiere, oltre che ingegnere del suono. I tre non fanno nulla per nascondere i rimandi alla band madre, complice lo stile vocale riconoscibile di Ciape, e in tanti passaggi scatta l’associazione automatica con qualche brano del repertorio storico. In questo contesto però si palesa una vena cupa e teatrale (eloquente al riguardo “Angéle De La Barthe”) più accentuata, necessaria a evocare in maniera vivida il Medioevo oscurantista simboleggiato dalla Santa Inquisizione, oltre al predominio totale dei tempi medi compatti e la rinuncia alle melodie più dirette e di facile presa. Anno Mille è un disco ben suonato di heavy metal epico e massiccio, genuinamente verace e completamente autoprodotto, che ogni fan dei Rosae Crucis, ormai a secco di nuovi brani da sette anni, sarà felice di godersi.


Dreariness – Closer

(Autoprodotto, 1 luglio 2021)

Il primo lockdown dovuto al Covid-19 è stato un periodo di shock assoluto per quella parte di (primo) mondo solitamente lontana dalle tragedie globali e sanitarie. Se da un lato ha impedito a tantissimi artisti di esibirsi sul palco, dall’altro un tale carico di emozioni ha spinto molti altri verso un percorso creativo, come nel caso dei romani Dreariness. La band post-black metal, in forte ascesa ma in silenzio da ormai quattro anni, nel luglio 2020 ha sorpreso con un nuovo EP dall’impronta elettronica e rock ma 100% Dreariness. Malinconico, struggente e intimo, Closer si spoglia dell’aggressività metallica per un quarto d’ora e abbraccia l’etereo e le sensazioni anni ’80, con un’espressività e un’anima totalmente coerenti alla natura della band. L’attesa per il successore dell’ottimo Fragments è tornata nuovamente a salire, aspetteremo quindi con impazienza e curiosità Tenebra e soci. Nel frattempo la sincerità di Closer ci aiuterà a riflettere sulle nostre fragilità.


Sanctuaire – Spectre De Mondes Passés

(Les Productions Hérétiques / Tour De Garde, 23 luglio 2021)

Dopo aver rallentato le pubblicazioni con la band omonima, l’instancabile Monarque si è dedicato negli ultimi due anni soprattutto ai suoi Sanctuaire, con i quali ha rilasciato ben due opere nel solo 2021. Se l’EP Songe-Creux era pura dark ambient in formato musicassetta, Spectre De Mondes Passés (uscito in CD) invece possiede un animo principalmente black metal. Rispetto all’ottimo EP del 2016 Le Sang Sur L’Acier, qui il lato più battagliero del suono québécoise viene messo da parte, in favore di un approccio più meditativo (con annessa produzione piuttosto povera), rafforzato anche dai tre momenti ambientali sparsi per la scaletta (intro, intermezzo e outro). I paesaggi nordici incontaminati, le atmosfere malinconiche e la purezza dello spirito dell’antico Québec conforteranno gli appassionati di questo pregevole filone, così come la presenza di Athros dei Forteresse alla batteria. È bello avere ancora delle certezze musicali nel 2021.